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La sonda Juice punta Giove con a bordo "un pezzo di Trentino", eseguito il primo sorvolo ravvicinato tra luna e terra: "Possibili importanti risultati scientifici"

La sonda dell’Esa che trasporta anche un radar sviluppato sotto la guida dell’Università di Trento ha eseguito il "doppio flyby" prendendo poi la direzione di Venere per raggiungere il gigante gassoso per studiare le sue grandi lune ghiacciate

Di F.Os. - 21 agosto 2024 - 12:32

TRENTO. Prosegue la missione spaziale Juice-Jupiter Icy Moons Explorer, con la sonda dell’Agenzia spaziale europea - che trasporta anche un radar sviluppato sotto la guida dell’Università di Trento - che ha eseguito un doppio flyby (un sorvolo ravvicinato, ndr) tra Luna e Terra, prendendo poi la direzione di Venere.

 

Si tratta del primo lunar-Earth flyby mai realizzato e che rappresenta una scorciatoia per puntare su Giove (obiettivo della missione) attraverso il Sistema solare interno. La manovra, particolarmente delicata, ha permesso alla sonda non solo di cambiare velocità e direzione, ma anche di risparmiare fino a 150 chili di carburante: un piccolo patrimonio fondamentale per ridurre la massa totale necessaria alla fase di crociera verso il gigante gassoso e rendere possibile lo sviluppo della missione, finalizzata ad effettuare osservazioni dettagliate sulle grandi lune ghiacciate del pianeta.

 

Tornando al sorvolo, alle 23:16 di lunedì 19 agosto la sonda lanciata in orbita dall’Esa nell'aprile del 2023 si è avvicinata al nostro satellite naturale per sfruttarne la forza di gravità, cambiare traiettoria e puntare verso la Terra. Poco più di 24 ore dopo, alle 23:57 di martedì 20 agosto, la manovra si è ripetuta in prossimità del nostro pianeta, con una virata ancora più decisa in direzione di Venere, con il doppio sorvolo ravvicinato che ha inoltre dato modo di testare alcuni degli strumenti a bordo per raccogliere dati preziosi sulla Luna e sulla Terra, ma anche di calibrare la strumentazione in vista dell’impiego sulle lune di Giove.

 

Tra gli strumenti in orbita con Juice, come anticipato, c’è anche Rime: il radar spaziale progettato da un team internazionale coordinato da Lorenzo Bruzzone del dipartimento di Ingegneria e scienza dell’informazione dell’Università di Trento.

 

"I flyby della Luna e della Terra sono stati un momento particolarmente emozionante perché legati ad una manovra complessa e rischiosa – spiega il professor Bruzzone – e durante i sorvoli dei due corpi celesti Rime ha effettuato misurazioni fondamentali per calibrare lo strumento e mettere a punto le tecniche di analisi dei segnali necessarie per comprendere i dati scientifici sulle lune ghiacciate di Giove. Le misure raccolte permetteranno inoltre di ottimizzare gli algoritmi di elaborazione per ridurre gli effetti dei disturbi generati dalla sonda sul radar e non escludiamo che possano emergere risultati scientifici di rilievo anche dall’elaborazione dei dati lunari e terrestri".

 

Il viaggio di Juice prosegue ora in direzione di Venere, dove la sonda arriverà nell’agosto 2025, con la navicella che volerà poi di nuovo vicino alla Terra nel settembre 2026 e ancora nel gennaio 2029 per ottenere l’accelerazione finale verso il sistema gioviano, con l’arrivo previsto per luglio 2031.

 

Ad essere monitorati, viene specificato, saranno il complesso ambiente magnetico e radiativo di Giove e la sua interazione con le lune ghiacciate e la loro geologia e geofisica, con il sistema del pianeta che sarà studiato come archetipo di quelli dei giganti gassosi in tutto l’Universo.

 

 

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