“Una simbiosi tra persona e macchina”. Ecco l'intelligenza artificiale per aiutare i chirurghi a decidere come operare: UniTn guida il team di ricerca
L'Università di Trento gfuida il consorzio Tango, che conta ben 21 partner a livello europeo, per gettare le basi di sistemi di IA incentrati sulla persona: il nuovo modello, selezionato dalla Commissione europea per essere finanziato nel programma Horizon Europe, sarà testato in ambito ospedaliero, bancario e delle politiche pubbliche

TRENTO. Sviluppare un'intelligenza artificiale 'a misura di persona', in grado di dare un reale supporto nelle decisioni da assumere in ambiti fondamentali, come quello ospedaliero, bancario e delle politiche pubbliche: è questo l'obiettivo del progetto Tango, coordinato dall'Università di Trento e che vede coinvolti ben 21 partner a livello europeo. L'obiettivo è quello di gettare le basi di sistemi di intelligenza artificiale incentrati sulla persona, capaci di rispettare la libertà di scelta delle persone e di condividerne valori e orientamento: una macchina, insomma, che lavori in sinergia con l'essere umano, senza sostituirsi ad esso.
Il progetto coordinato da UniTn (e che vede la partecipazione anche della Fondazione Bruno Kessler) è stato selezionato nei giorni scorsi dalla Commissione europea per essere finanziato nel programma Horizon Europe, in partenza il prossimo autunno, che ha l'obiettivo di rafforzare la leadership dell'Europa nella 'human-centric Ai': “La transizione a questa nuova generazione di intelligenza artificiale richiede una rivoluzione di approccio – precisa l'ateneo trentino – di ripensare sia le basi teoriche, sia gli approcci computazionali. Ed è per questo che i 21 partner del consorzio di Tango hanno unito le loro forze”.
Il team di ricercatori sostiene infatti che, per fruire delle potenzialità dell'intelligenza artificiale nel migliorare i processi decisionali in scenari ad alto rischio, è necessario ripensare fin dalle basi il modo in cui i sistemi sono concepiti: “Le persone – dice UniTn – dovrebbero superare le diffidenze, ritenere le previsioni affidabili e i sistemi capaci di comprendere le loro esigenze e di dare loro garanzie di un reale supporto nelle decisioni da assumere, in una sorta di simbiosi tra persona e macchina”.
Proprio per questo l'impatto del nuovo modello elaborato da Tango sarà valutato, come anticipato, su alcuni casi di vita reale. Nell'ambito ospedaliero per esempio saranno testate applicazioni dedicate a donne durante la gravidanza e dopo il parto e a équipe chirurgiche nelle decisioni da prendere durante tutto l'iter, pre-, intra- e post-operatorio. In quello bancario invece verranno valutati servizi dedicati alle persone che operano nel sistema dei prestiti e del credito mentre nell'ambito delle politiche pubbliche il lavoro dei ricercatori si concentrerà in particolare su chi si occupa di progettazione di incentivi e di allocazione di fondi.
“Bisogna essere in due per ballare il tango – dice il coordinatore del progetto Andrea Passerini, professore al Dipartimento di ingegneria e scienza dell'informazione dell'Università di Trento – la nostra prospettiva è che una profonda comprensione reciproca tra persona e macchina sia essenziale per lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale veramente efficaci e innovativi in grado di espandere le capacità di ragionamento e di presa di decisione delle persone”.
Tra le 21 organizzazioni partner ci sono università, centri di ricerca, istituzioni, fondazioni e aziende da nove paesi europei. Sette di questi vengono dall’Italia (Università di Trento - che è anche coordinatrice del progetto – Università di Pisa, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Scuola Normale Superiore, Fondazione Bruno Kessler, U-Hopper srl, Intesa Sanpaolo), 4 dalla Serbia (the AI Research and Development Institute, SHARE Foundation, the A11 - Initiative for Economic and Social Rights, the Ministry of Family Welfare and Demography), 2 dal Regno Unito (Swansea University, the University of Warwick), 2 dal Belgio (the Center for European Policy Studies, EIT Digital), 2 dalla Germania (University Hospital Heidelberg, TU Darmstadt) e uno ciascuno da Francia (Université Paris Cité), Irlanda (Carr Communications), Svezia (Surgical Science Sweden AB) e Spagna (Basque Center for Applied Mathematics).