Test Invalsi il quadro nazionale è allarmante: 1 maturando su 2 non è in grado di comprendere quel che legge. Va meglio in Trentino sopra media in quasi tutti i livelli
Dalle superiori alle medie, passando per le elementari i risultati nazionali sono praticamente tutti in peggioramento (solo sull'inglese c'è qualche passo avanti). Il Trentino si conferma ai vertici della scuola italiana. Ecco i dati

TRENTO. In un quadro generale che è tra i peggiori d'Europa (l'Italia ha il terzo livello più alto di abbandono scolastico del Continente, è ai minimi per cittadini diplomati, il 62,7% contro l'84,4 della Germania e il 79,3% della media Ue, ed penultima, davanti solo alla Romania, per laureati) il Trentino conferma una posizione di eccellenza nel sistema di istruzione italiano. A certificarlo il Rapporto Invalsi che conferma un quadro nazionale piuttosto angosciante. La metà dei giovani alla fine delle superiori non è in grado di comprendere quello che legge (solo il 51% degli studenti, -1% rispetto al 2022 raggiunge almeno il livello base), con un divario tra Nord e Sud che raggiunge la quota di 23 punti percentuali.
In Matematica il 50% degli studenti che termina le superiori (invariato rispetto al 2022) raggiunge almeno il livello base con un divario tra le aree del Paese che raggiunge i 31 punti, anche se c'è un leggero progresso al Sud e nelle Isole. In Inglese il 54% degli studenti raggiunge il B2 nella prova di reading (+2% rispetto al 2022) e il 41% in quella di listening (+3% sul 2022 e + 6% dal 2019). Alle medie in alcune regioni del Mezzogiorno solo 1 ragazzo su 2 comprende correttamente quello che legge e 2 studenti su 3 (il 35-40%) non sono capaci di leggere e comprendere un testo in inglese. Il confronto nel tempo degli esiti della scuola primaria mostra un indebolimento dei risultati in tutte le discipline sia in II che in V elementare. In II elementare i risultati di Italiano e di Matematica sono più bassi di quelli del 2019 e del 2021 e sostanzialmente in linea con quelli del 2022. In Matematica 1 bambino su 3 non raggiunge le competenze di base né in II né in V. Qui i risultati del 2023 sono più bassi di quelli degli anni precedenti, compreso il 2022, in tutte le discipline, incluso l'Inglese
Le allieve e gli allievi della provincia di Trento interessati alle prove sono stati oltre 25.000 (distribuiti in 1.468 classi) e hanno partecipato alle rilevazioni con grande impegno e serietà: il territorio trentino si conferma, infatti, tra le aree del Paese con più alta e regolare partecipazione, assicurando la piena significatività sia agli esiti campionari, sia a quelli dell’intera popolazione (ad esempio, i tassi di copertura registrati in provincia raggiungono il 99% per la scuola secondaria di primo grado e il 98% per l’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado). A detta dello stesso Invalsi, la proficua e costante collaborazione con tutte le Istituzioni scolastiche e formative, con il Dipartimento Istruzione e cultura e con Iprase ha consentito di realizzare le prove nelle migliori condizioni organizzative.
Venendo agli esiti delle prove Invalsi 2023, già a partire dalla II primaria la scuola trentina evidenzia risultati molto positivi, quando non addirittura eccellenti. I bambini e le bambine che raggiungono almeno il livello base in Italiano sono il 74% (in Italia sono il 69%) e in Matematica il 75% (a fronte di una media nazionale del 64%). Pure i risultati della V primaria si confermano molto buoni, tra i migliori del Paese. I bambini e le bambine che raggiungono almeno il livello base in Italiano sono il 78% (in Italia sono il 74%) e in Matematica il 74% a fronte di una media nazionale del 63%. Molto buoni anche i risultati d’Inglese degli allievi della scuola provinciale al termine della scuola primaria. Raggiungono l’A1 nella prova di lettura l’89% degli allievi (in Italia l’87%) e l’86% in quella di ascolto (in Italia l’81%).
L’elevato risultato della scuola trentina diviene ancora più evidente al crescere dei gradi scolastici, in particolare per la Matematica. Nella prova di Italiano della III secondaria di primo grado il 68% degli studenti raggiunge almeno il livello base (sempre il terzo nella scala Invalsi) a fronte di una media nazionale del 61%. Tale quota raggiunge il 70%, la più elevata del Paese, in Matematica (la media nazionale del 56%). Sempre eccellenti, tra i migliori d’Italia, i risultati d’Inglese. L’89% degli allievi raggiunge il prescritto A2 nella prova di lettura (in Italia l’80%) e l’82% in quella di ascolto (in Italia il 65%).
Nelle prove della II secondaria di secondo grado la scuola trentina raggiunge risultati molto positivi, sia in Italiano sia in Matematica. L’88% degli allievi, contro il 63% a livello nazionale, raggiunge almeno il livello base di Italiano. In Matematica è l’86% delle studentesse e degli studenti trentini a raggiungere almeno il livello base, a fronte di una media nazionale del 55%. Inoltre, in tutti gli indirizzi di studio, compresa la IeFP, la provincia di Trento è il territorio italiano in cui più elevate sono le quote di allievi eccellenti (livello 5 della scala INVALSI).
L’ottimo risultato riscontrato nella classe II della secondaria di secondo grado (inclusa la IeFP) si rafforza e si amplifica nelle prove dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado. Infatti, il 67% raggiunge almeno il livello base, a fronte del 51% a livello nazionale. Stesso tipo di risultato si riscontra in Matematica. Il 72% degli allievi delle scuole trentine raggiunge il livello 3, mentre a livello nazionale ciò avviene solo per il 50% degli studenti. Sempre eccellenti i risultati d’Inglese. Il 69% degli studenti raggiunge il B2 nella prova di lettura (In Italia il 54%), il 65% in quella di ascolto (in Italia il 41%).
Infine, anche nel 2023 è stato misurato il numero degli studenti che terminano la scuola secondaria di secondo grado in condizioni di forte fragilità, ossia con risultati molto bassi in tutte le discipline testate. Ancora una volta la scuola trentina si rivela tra le più inclusive poiché evidenzia la percentuale più bassa a livello nazionale di allievi di questa tipologia, pari all’1,3%, contro una media nazionale dell’8,7%, con una riduzione anche rispetto allo scorso anno. A fronte di questo risultato positivo in termini di tasso di dispersione implicita, il Trentino è anche tra i territori con le più alte quote di allievi eccellenti, sia al termine del primo che del secondo ciclo e questo vale anche nell’istruzione e formazione professionale, confermandosi ancora una volta la forza del modello trentino in grado di coniugare fattivamente inclusione ed eccellenza.
“Questo dato è molto importante perché è un indice di potenzialità strategica per lo sviluppo economico e innovativo del nostro territorio, - ha detto Bisesti - sono però molto soddisfatto anche dei dati positivi registrati sul fronte della dispersione scolastica, che pone il Trentino al primo posto nel contesto nazionale e si riduce, anche rispetto allo scorso anno, confermando l’attenzione del sistema trentino alle fragilità”.