“Con robot, droni e l’intelligenza artificiale rendiamo l’agricoltura più sostenibile”, il progetto di Fbk da 60 milioni di euro: e c'è anche Melinda fra i “clienti”
Dall’Ue 60 milioni di euro per sperimentare intelligenza artificiale e robotica nell’agricoltura, la Fondazione Bruno Kessler coordina il progetto: “Tutto parte dalla necessità di rendere il comparto di produzione agricola molto più sostenibile, ciò significa ottimizzare l’utilizzo di risorse naturali e minimizzare gli apporti di origine sintetica. Per fare questo le tecnologie sono fondamentali”

TRENTO. La popolazione nel mondo continua a crescere, anche per questo c’è la necessità di produrre più cibo in maniera sempre più efficiente. È in questo contesto che si inserisce il progetto AgrifoodTEF, con a capofila l’Italia e coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler, che ha vinto un bando lanciato nel 2022 dalla Commissione Europea (all’interno del programma Digital Europe). Il consorzio che si è costituito è composto da alcuni fra i maggiori attori europei nell’ambito dell’innovazione digitale applicata alla produzione agroalimentare ed è organizzato su tre nodi nazionali (Italia, Germania, Francia) e 4 nodi satellite (Polonia, Belgio, Svezia e Austria). Sul piatto ci sono 60 milioni di euro (il 50% arriva dell’Unione Europa e l’altra metà dagli Stati membri) da gestire in 5 anni.
“AgrifoodTEF – precisa Raffaele Giaffreda della Fondazione Bruno Kessler e coordinatore del progetto – punta a creare una rete di infrastrutture che aiutino a testare e validare le soluzioni di intelligenza artificiale e robotica utilizzate nel settore dell’agroalimentare. Dopo i 5 anni finanziati dall’Ue l’idea è quella di proseguire successivamente con un piano di sostenibilità economica”.
Nel concreto il progetto si propone di fornire servizi alle aziende agricole (compresi gli allevamenti) per testare sul campo soluzioni che non sono ancora disponibili sul mercato. In pratica ci si propone di passare dalla validazione in laboratorio a quella che viene eseguita direttamente in campagna per vedere se le tecnologie funzionano anche nella pratica. Le tecnologie disponibili vanno dall’intelligenza artificiale applicata alla macchine agricole alla robotica passando per droni, telerilevamento, connettività e gestione di immagini e dati. Le imprese agricole del futuro infatti saranno sempre più tecnologiche.
“Il settore dell’agricoltura è fondamentale per il nostro Paese e per l’Europa”, osserva Danilo Ercolini dell’Università di Napoli Federico e coordinatore del Centro Nazionale Agritech Pnrr. “L’idea è quella di sviluppare tecnologie abilitanti per rispondere a una serie di macro-obiettivi come l’adattamento sostenibile ai cambiamenti climatici, la riduzione dell’impatto ambientale delle produzioni agroalimentari, la produzione e l’adozione di strategie per l’economia circolare evitando gli sprechi e recuperando le biomasse che derivano dalle attività produttive agroalimentari e infine la tracciabilità nel settore agroalimentare”.
Anche il consorzio trentino di Melinda con i suoi 4.000 agricoltori è coinvolto in questo progetto. “Noi, di fatto, siamo i clienti finali” evidenzia Luca Lovatti, research and development manager di Melinda. “In un territorio come il nostro la sfida è quella di portare queste tecnologie in ambienti completamente diversi l’uno dall’altro, dai 200 ai 1.000 metri di altitudine. Per noi questo progetto è importante perché ci consente di verificare direttamente nei luoghi dove produciamo tutte queste tecnologie che stanno arrivando. Perciò è importante che siano validate e trasferite nel nostro modo di concepire l’organizzazione”.

Giaffreda ribadisce come tutto parta dalla necessità di rendere il comparto di produzione agricola molto più sostenibile: “Ciò significa ottimizzare l’utilizzo di risorse naturali e minimizzare gli apporti di origine sintetica puntando a un’agricoltura di precisione per evitare gli sprechi e l’eccessivo utilizzo di sostanze chimiche. Per fare questo le tecnologie sono fondamentali”.
Secondo alcune stime l’agricoltura incide fino per il 60% sul consumo idrico europeo. “Irrigare quando e dove serve è indispensabile ma per farlo bisogna monitorare costantemente la fenologia delle piante con le nuove tecnologie”. In sostanza sensori e immagini satellitari forniscono una serie di informazioni che vanno interpretate con algoritmi elaborati dall’intelligenza artificiale ed è proprio attraverso queste opportunità aumentate di monitoraggio che è possibile capire quando c’è bisogno di acqua e in quali zone, piuttosto che rilevare la presenza di un infestante.

“Anche la robotica può fornire il proprio contributo – prosegue il coordinatore del progetto AgrifoodTEF – il diserbo meccanico limita l’utilizzo di erbicidi e questa è senz’altro un’azione che migliora la sostenibilità della colture. Per quanto riguarda la raccolta meccanica delle mele siamo ancora distanti dall’avere una tecnologia utilizzabile su larga scala, soprattutto in contesti montani come il Trentino. Il nostro progetto però serve proprio a questo, far incontrare le aziende che sviluppano questi mezzi tecnologici con il mondo agricolo per testare sul campo i vari prototipi”.
