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La Venere di Willendorf è “trentina”? Lo studio: “Il materiale proviene dalla zona del lago di Garda, i campioni combaciano con quelli raccolti alla Sega di Ala”

La sensazionale scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori dell'Università di Vienna, che utilizzando la tomografia micro-computerizzata ha individuato nella Sega di Ala la più probabile località di provenienza del materiale utilizzato per scolpire la celebre statuetta

Di Filippo Schwachtje - 02 marzo 2022 - 11:40

TRENTO. È presente in tutti i libri di storia ed è una delle figure più famose e riconoscibili al mondo: la pietra dalla quale è stata scolpita la Venere di Willendorf arriverebbe direttamente dalla zona del Lago di Garda, fornendo agli studiosi nuove indicazioni sulla mobilità e il trasporto di manufatti delle popolazioni dell'epoca. Tra le località più probabili individuate dagli esperti per spiegare la provenienza del materiale che compone la statuetta, si legge infatti in uno studio dell'Università di Vienna, la prima candidata è in Trentino: si tratta della Sega di Ala. L'eccezionale scoperta è stata resa possibile dall'utilizzo delle ultime tecnologie disponibili e sembrerebbe aver svelato il mistero dell'origine della celeberrima statuetta scolpita dai nostri antenati circa 25mila anni fa.

Le conclusioni sono state riportate in uno studio realizzato da un gruppo di ricerca dell'Università di Vienna, guidato dall'antropologo Gerhard Weber e dai geologi Alexander Lukeneder e Mathias Harzahauser. Dopo aver stabilito la natura della roccia utilizzata dallo scultore, una oolite, gli studiosi hanno cercato di capire, grazie all'aiuto della tomografia micro-computerizzata, da dove il materiale potesse provenire, comparandolo con campioni da tutto il Vecchio Continente, dalla Francia all'Ucraina, dalla Germania alla Sicilia.

 

All'interno della loro analisi gli studiosi hanno preso in considerazione 6 campioni di materiale provenienti dalla testa e dalla regione delle gambe della Venere di Willendorf: confrontandoli con le rocce raccolte nelle varie località in tutta Europa, i campioni più simili sarebbero proprio quelli raccolti in Trentino, alla Sega di Ala. “Inizialmente – si legge nello studio – avevamo solo un campione da questo sito (la Sega di Ala ndr) che si mescolava perfettamente con i campioni della Venere. Per convalidare questa scoperta, abbiamo raccolto e misurato un'altra sottile sezione dalla Sega di Ala, che ha confermato la stretta somiglianza tra il materiale della Venere e quello raccolto alla Sega di Ala”.

La statuetta (alta 11 centimetri e rappresentante un fisico femminile con tratti sessuali molto pronunciati a rappresentare la prosperità e la fertilità) è stata scoperta nel 1908 nei dintorni di Vienna e vista la sua importanza, hanno spiegato i ricercatori, è stato impossibile procedere con analisi “invasive”: tutto è cambiato però con l'arrivo della tomografia micro-computerizzata, che ha permesso agli esperti di lavorare più “nel dettaglio”. Dopo la Sega di Ala, il secondo sito più probabile per gli studiosi è in Ucraina, ad Isjum. “Anche se non possiamo dire con assoluta certezza – si legge nello studio – che il materiale grezzo della Venere provenga da una località in particolare, la corrispondenza tra i campioni della statuetta e quelli della Sega di Ala è quasi perfetta e suggerisce una probabilità molto alta che il materiale provenga da un'area a Sud delle Alpi”.

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