La ragnatela per la rigenerazione di ossa, muscoli e nervi. La ricerca di Greco: "Stiamo 'filando' la seta di ragno artificialmente, è biocompatibile con il nostro corpo"
In futuro la ragnatela potrebbe essere utilizzata anche in ambito medico viste le sue eccezionali proprietà biomedicali e meccaniche. La ricerca di Greco ha vinto il 'Premio Trentino per la Ricerca': "La ragnatela è resistente come l'acciaio, ma 7 volte più leggera e più deformabile. Anche se le fibre prodotte non hanno le stesse proprietà di quelle naturali abbiamo ottenuto risultati straordinari"

TRENTO. In futuro la ragnatela potrebbe essere utilizzata anche in ambito medico viste le sue eccezionali proprietà. È questo ciò che dichiara Gabriele Greco, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell'Università di Trento e della Swedish University of Agricultural Sciences, vincitore del ''Premio Trentino per la Ricerca'' per il settore "scienze fisiche e ingegneria", intervistato da il Dolomiti. Il titolo della sua ricerca? "Espandere le proprietà e le applicazioni della seta di ragno".
"La seta di ragno naturale possiede delle proprietà biologiche e meccaniche - spiega il ricercatore 31enne, anche fondatore e vicepresidente di Aracnofilia, Associazione Italiana di Aracnologia -. La seta di ragno infatti è resistente come l'acciaio, ma 7 volte più leggera e molto più deformabile. Materiale perfetto per assorbire l’energia dei corpi in movimento. Unito al fatto che è biocompatibile, la seta di ragno diventa un candidato perfetto per lo sviluppo di tecnologia biomedicale".
Tutta queste proprietà sono racchiuse in "fili microscopici, quasi invisibili e di natura proteica". La seta risulta essere biocompatibile e quindi in teoria "accettata" dal nostro corpo. "Ci troviamo di fronte a un materiale incredibilmente interessante - prosegue Greco -. Con il gruppo svedese stiamo 'filando' e producendo seta di ragno artificiale, emulando il processo di filatura che avviene naturalmente nel corpo di questi animali".
Il problema, sottolinea però il ricercatore, è la riproduzione su scala industriale. "Il ragno è in grado di produrre fino a 7 tipologie di seta. Ancora non siamo arrivati a riprodurla alla perfezione. Anche se le fibre prodotte non hanno le stesse proprietà della seta di ragno naturale abbiamo già ottenuto risultati straordinari". Sarebbe impossibile creare la mole necessaria soltanto per "via naturale", questo perché "i ragni innanzitutto sono cannibali e non si possono mettere insieme per fare le ragnatele. Inoltre ce ne vorrebbe un grandissimo numero".

Ma a quale scopo potrebbe essere utilizzate nel corpo umano? "Si parla - dichiara il ricercatore - di possibile rigenerazione di tessuti connettivi, muscoli, ossa e nervi. Inoltre, abbiamo anche donato alla seta di ragno delle proprietà elettroniche, ibridandola con delle leghe metalliche. Stiamo guardando molto in là nel futuro e ancora molte sono le sfide che abbiamo davanti. Infatti sperimentare nei laboratori è molto diverso rispetto alla produzione industriale".
Il lavoro della ricerca è stato portato avanti con il professor Nicola Pugno (Università di Trento) e della professoressa Anna Rising (Swedish University of Agricultural Sciences), in collaborazione anche con la professoressa Antonella Motta (Università di Trento).
