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La lenta ripresa degli screening oncologici in Italia. I medici: "Rischio che i tumori non vengano diagnosticati e presi in tempo"

Il presidente dell'Ordine dei medici di Trento commenta i dati emersi dall'Ons, che riportano una difficoltà nella ripresa degli screening oncologici a seguito della pandemia. Ioppi: "Ritardi accumulati, è stata riscontrata una riduzione della diagnostica dei tumori inferiori"

Di Francesca Cristoforetti - 10 febbraio 2022 - 10:00

TRENTO. “C'è stata una riduzione sia nell’invio di lettere d’invito, che nell’attività di diagnostica nel periodo di sospensione degli screening di primo livello. Il ritardo è avvenuto a causa della riduzione di personale dovuto a causa del Covid, e in minor parte anche i sanitari sospesi per l’obbligo vaccinale”. Sono queste le parole di Marco Ioppi, presidente dell’Ordine dei medici di Trento che commenta i dati dell’Osservatorio Nazionale Screening (Ons) a livello italiano. L’Italia infatti fatica a riprendersi dalle sospensioni degli screening oncologici a seguito della pandemia (Qui articolo).

 

Calano infatti non solo gli inviti per fare accertamenti, ma anche gli esami svolti nel periodo da gennaio 2020 a maggio 2021, che riportano una riduzione del 35,6% per lo screening della cervice, del 28,5% mammella e del 34,3% colon retto. Se in provincia di Trento infatti si è riusciti a recuperare sui ritardi per la prevenzione per i tumori della cervice uterina e del colon-retto quasi a un livello pre-pandemico, la corsa in Italia preoccupa molto di più, come emerge dai dati dell’Ons.

 

Questo si riflette inevitabilmente sull’efficienza e la tempestività del sistema sanitario: “C’è il rischio che i tumori non vengano diagnosticati in tempo - sostiene Marco Ioppi, presidente dell'Ordine dei medici di Trento - e quindi che ci siano più difficoltà a essere curati. È stata riscontrata una riduzione della diagnostica dei tumori inferiori: rispetto al 2019 c'è stato un calo di diagnosi di malattie che prima potevano essere curate subito con maggior successo”.  

 

La sospensione delle prestazioni di screening si è verificata nei mesi di marzo e aprile 2020, riporta l’Ons, che sono stati riattivati poi da maggio “anche in questo caso con tempistiche, intensità e modalità diverse fra le varie Regioni e all’interno della stesse”.

 

Lo screening di primo livello è stato uno dei primi servizi che la sanità durante il periodo pandemico ha voluto bloccare, rinviando di conseguenza gli appuntamenti già fissati e sospendendo i nuovi inviti.  

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