La lenta ripresa degli screening oncologici in Italia. I medici: "Rischio che i tumori non vengano diagnosticati e presi in tempo"
Il presidente dell'Ordine dei medici di Trento commenta i dati emersi dall'Ons, che riportano una difficoltà nella ripresa degli screening oncologici a seguito della pandemia. Ioppi: "Ritardi accumulati, è stata riscontrata una riduzione della diagnostica dei tumori inferiori"

TRENTO. “C'è stata una riduzione sia nell’invio di lettere d’invito, che nell’attività di diagnostica nel periodo di sospensione degli screening di primo livello. Il ritardo è avvenuto a causa della riduzione di personale dovuto a causa del Covid, e in minor parte anche i sanitari sospesi per l’obbligo vaccinale”. Sono queste le parole di Marco Ioppi, presidente dell’Ordine dei medici di Trento che commenta i dati dell’Osservatorio Nazionale Screening (Ons) a livello italiano. L’Italia infatti fatica a riprendersi dalle sospensioni degli screening oncologici a seguito della pandemia (Qui articolo).
Calano infatti non solo gli inviti per fare accertamenti, ma anche gli esami svolti nel periodo da gennaio 2020 a maggio 2021, che riportano una riduzione del 35,6% per lo screening della cervice, del 28,5% mammella e del 34,3% colon retto. Se in provincia di Trento infatti si è riusciti a recuperare sui ritardi per la prevenzione per i tumori della cervice uterina e del colon-retto quasi a un livello pre-pandemico, la corsa in Italia preoccupa molto di più, come emerge dai dati dell’Ons.
Questo si riflette inevitabilmente sull’efficienza e la tempestività del sistema sanitario: “C’è il rischio che i tumori non vengano diagnosticati in tempo - sostiene Marco Ioppi, presidente dell'Ordine dei medici di Trento - e quindi che ci siano più difficoltà a essere curati. È stata riscontrata una riduzione della diagnostica dei tumori inferiori: rispetto al 2019 c'è stato un calo di diagnosi di malattie che prima potevano essere curate subito con maggior successo”.
La sospensione delle prestazioni di screening si è verificata nei mesi di marzo e aprile 2020, riporta l’Ons, che sono stati riattivati poi da maggio “anche in questo caso con tempistiche, intensità e modalità diverse fra le varie Regioni e all’interno della stesse”.
Lo screening di primo livello è stato uno dei primi servizi che la sanità durante il periodo pandemico ha voluto bloccare, rinviando di conseguenza gli appuntamenti già fissati e sospendendo i nuovi inviti.