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Covid, Trento regge alla sospensione degli screening ma rallentano le mammografie: "Bene nella prevenzione del tumore del colon-retto e della cervice uterina''

Nonostante la pandemia abbia provocato una sospensione degli screening di primo livello, Trento in prima posizione riguardo alla prevenzione per il tumore della cervice uterina e per quello del colon-retto. Molti rallentamenti invece per lo screening mammografico. Questo emerge dai dati dell'Osservatorio Nazionale Screening, come conferma William Mantovani, responsabile del Servizio coordinamento screening del Dipartimento di prevenzione dell’Apss

 

Di Francesca Cristoforetti - 09 febbraio 2022 - 20:35

TRENTO. Primo posto per Trento sia per la copertura nello screening cervicale che per quello colorettale nel 2019 e 2020, ma non altrettanto buona invece per quanto riguarda quello mammografico. Sono questi i dati che emergono dall’Osservatorio Nazionale Screening (Ons) che ha monitorato l’andamento dei programmi di prevenzione durante l’epidemia da Coronavirus, registrando anche i ritardi accumulati nelle diverse regioni nel periodo dall’1 gennaio 2020 al 31 maggio 2021.

 

Nonostante il blocco della prevenzione di primo livello, passata in secondo piano a causa della pandemia, a Trento “nel 2020, a fronte di 66.692 uomini e donne da coinvolgere nello screening per il tumore del colon-retto, sono state invitate 58.104 persone, l’87% ; mentre per quella del tumore alla cervice uterina su 27.788 donne, ne sono state invitate 27.199, il 98%”. Il quadro trentino si discosta quindi dalla media del territorio nazionale: in Italia appare lenta la ripresa dello screening per la prevenzione dei tumori e la sanità cerca di correre per tornare alla normalità “pre-pandemia”. La Provincia autonoma di Trento “riusciva a garantire ottimi percorsi già prima della pandemia e ha mantenuto alta l'attenzione anche durante questa difficile fase”.

 

“Sul nostro territorio – spiega William Mantovani, responsabile del Servizio coordinamento screening del Dipartimento di prevenzione dell’Apss e nel consiglio direttivo Osservatorio nazionale screening – c’è stato un ritardo minimo di circa meno di un mese per lo screening per il tumore del collo dell'utero e due mesi per quello del tumore del colon-retto”. Lo screening per il tumore alla mammella è stato quello che più di tutti ha subito rallentamenti, da giugno a novembre 2020, per mancanza di spazi, ma adesso “stiamo accelerando”. Per il controllo mammografico infatti, “le donne, che non abbiamo potuto invitare nel 2020, sono state invitate entro giugno 2021, quelle che avrebbero dovuto accedere allo screening entro dicembre 2021 sono in fase di recupero entro aprile 2022”.

 

La sospensione degli inviti agli screening provinciali si è verificata infatti dal 12 marzo 2020 al 11 maggio 2020, periodo durante il quale “sono state sospese le sole attività di primo livello (invito delle persone senza sintomi), mentre sono state comunque garantite tutte le attività di secondo e terzo livello (esami di approfondimento e di follow up ed eventuale trattamento)”. A partire da maggio 2020 “i tre programmi di screening oncologico provinciali, – prosegue – dopo riunioni dei comitati tecnici, sono stati riattivati nel rispetto delle indicazioni per il contrasto alla diffusione della pandemia”. L’Ons non solo ha accompagnato le Regioni e le Provincie Autonome nella ripresa delle attività di prevenzione secondaria, ma “insieme siamo riusciti a monitorare l’andamento della ripresa (Qui i dati), confrontando le persone invitate alle campagne di prevenzione e aderenti nel 2020 a quelle nel 2019”. Questo confronto "ha consentito di stimare il numero di lesioni che non sarebbero state diagnosticate precocemente in caso di mancato recupero del ritardo dovuto alla pandemia".

Per quanto riguarda lo screening per il tumore del colon-retto, “l’invito della popolazione (donne e uomini di 50-69 anni) è ripartito con i volumi di programmazione ante-Covid a metà maggio 2020”. La disponibilità dei punti di raccolta “per i campioni per la ricerca del sangue occulto fecale sul territorio provinciale è oggetto di periodico aggiornamento”. Testato il sistema durante l’estate 2020, “a partire da settembre gli inviti sono stati ‘accelerati’ per consentire di recuperare il ritardo”. Nel 2020, “a fronte di 66692 uomini e donne da coinvolgere nello screening, - continua Mantovani – sono state invitate 58104 persone (87%). Nel primo quadrimestre 2021, da gennaio ad aprile sono state invitate 26111 persone”. Il pieno recupero degli inviti del 2020 “è avvenuto nel mese di febbraio 2021, mentre non si sono verificati ritardi nell’anno 2021”.   

Analogo il discorso per lo screening per il tumore della cervice uterina: “L’invito al primo livello delle donne, - così Mantovani – di età compresa tra 25 e 64 anni, è ripartito a maggio. Occorre segnalare che nel 2019 si è conclusa la transizione dal precedente modello organizzativo al nuovo: il passaggio da Pap-test ogni 3 anni ad Hpv-test ogni 5 anni è risultato in un numero minore di donne da invitare nel 2020 e nei prossimi anni”. Questo elemento non è stato considerato nel rapporto Ons sulla ripresa degli screening, “per rendere omogeneo il confronto con altre Regioni che non hanno ancora adottato questo nuovo modello”. Nel 2020, “a fronte di 27.788 donne da coinvolgere, ne sono state invitate 27199 (98%). Il pieno recupero degli inviti del 2020 è avvenuto nel mese di gennaio 2021”. L’adesione “non ha subito variazioni rispetto al periodo pre-Covid e non si sono verificati ulteriori ritardi per le donne da invitare nell’anno 2021”.

Diverso è invece il discorso per lo screening per il tumore della mammella: “Il programma è ripreso con i primi appuntamenti, – sostiene – dopo sospensione, il 15 giugno 2020 al regime compatibile con gli spazi disponibili all’utenza presso le strutture di competenza nel rispetto delle disposizioni in materia di distanziamento”. Tutte le altre attività complementari allo screening, “non si sono mai interrotte nel periodo di lockdown”. Nel 2020, “a fronte di 36300 donne (50-69 anni) da coinvolgere, sono state invitate 12.437 (35%)”. Da gennaio 2021, recuperati spazi per l’accettazione e per l’attesa presso l’Auditorium del Centro Servizi Sanitari di Trento, “è stato possibile accelerare l’invito allo screening mammografico – riporta Mantovani – e inoltre, da aprile a dicembre 2021, le mammografie sono state eseguite anche il sabato mattina a Trento”. Da gennaio a dicembre 2021 “sono state invitate 49.452 donne, l’81% delle 60.987 di cui 23863 da invitare nel 2020. Il pieno recupero degli inviti del 2020 è avvenuto nel mese di giugno 2021”.  Perciò il recupero del ritardo accumulato nel 2020 ha avuto ripercussioni anche nel 2021. Infatti, fatta salva la situazione epidemiologica, “si stima che tutte le donne, – conclude – che avrebbero dovuto essere invitate a screening per il tumore della mammella entro dicembre del 2021, saranno invitate entro aprile del 2022”.

 

Per avere informazioni sullo screening del tumore del colon-retto e del tumore della cervice uterina si può chiamare il numero 800 243 625; per lo screening del tumore della mammella il numero di riferimento è 800 100 616.

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