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Carenza di medici, Bolzano fa l'accordo con Verona e Padova per avere specializzandi già a contratto. Kompatscher: ''Così superiamo il problema''

Mentre a Trento, dopo un difficilissimo braccio di ferro, si è pensato ad aprire l'ennesima scuola di medicina l'Alto Adige punterà ad attirare gli specializzandi: ''Noi li assumiamo per 32 ore settimanali, mentre svolgono la formazione teorica presso le università''. Le assunzioni saranno a termine, ma potranno essere trasformate a tempo indeterminato una volta completata la formazione. E poi è attivo il canale con il Tirolo

Di Luca Pianesi - 05 aprile 2022 - 17:20

BOLZANO. ''Abbiamo adesso una buona base per riuscire a superare la carenza di medici specialisti in Alto Adige''. Arno Kompatscher ha usato queste parole con l'Ansa per presentare la stipula di tre convenzioni per la formazione di medici specializzandi dimostrando che non è necessaria una facoltà di Medicina in ogni città per avere medici.

 

Che il problema della carenza di personale sanitario non fosse legato al numero di università dedicate (già numerosissime in Italia) era evidente a molti ma, mentre in Trentino si è deciso di puntare sull'ennesima struttura di formazione (si ricorderà l'incredibile braccio di ferro tra Fugatti e la sua Giunta e l'Università stessa all'epoca diretta dal rettore Collini), la Provincia di Bolzano fa quel che si dovrebbe fare: puntare ad attirare specializzandi per avere, poi, in pochi anni medici fatti e finiti (mentre con le Università create ex novo la prima informata non arriverà che prima di 8-10 anni tra laurea e specializzazioni senza nessuna assicurazione che poi questi medici decidano di restare).

 

E così mentre a Trento proprio ieri l'assessora Segnana e l'assessore Bisesti presentavano i 25 posti programmati per il nuovo corso di laurea in Assistenza sanitaria (proposto dagli atenei di Trento e Verona e dall'Apss) con Bisesti che si è incensato dicendo che ''due anni fa abbiamo avuto l’intuizione e la determinazione di avviare la scuola universitaria di medicina a Trento'', il presidente della Provincia di Bolzano ha presentato le due delibere che erano già state preparate dall'ex assessore alla sanità Thomas Widmann (travolto dallo scandalo Svp): due accordi con le università di Verona e Padova frutto delle nuove modifiche normative nazionali che permettono l'assunzione di specializzandi dal terzo anno in poi.

 

'L’accordo con Verona e Padova - ha spiegato Kompatscher - prevede che noi assumiamo gli specializzandi che faranno formazione clinica qui per 32 ore settimanali, mentre svolgono la formazione teorica presso le università''. Le assunzioni saranno a termine, ma potranno essere trasformate a tempo indeterminato una volta completata la formazione. Si calcola che circa 50 o 60 specializzandi potrebbero rientrare nell’accordo con Verona e 17 in quello con Padova.

 

Poi vi è il terzo canale, quello già operativo da anni con le ''Tirol Kliniken''. In questo caso, gli specializzandi vengono assunti in Tirolo e la Provincia di Bolzano sostiene i costi dello stipendio base. ''Quando completeranno al formazione - ha aggiunto il presidente - potranno entrare in servizio in Alto Adige''. Insieme alle altre forme di sostegno dei medici specializzandi, questi accordi, prevede Kompatscher, potranno contribuire a risolvere il problema della carenza di medici specialisti in Alto Adige. In questo modo si dà anche una risposta concreta a quello che è il vero problema in ambito medico, il cosiddetto ''limbo formativo'' che in Italia vede già tantissimi laureati ma con poche possibilità di accesso alle specializzazioni.

 

''Resta poi il problema della carenza dei medici di medicina generale - ha avvertito il presidente altoatesino -. È un problema serio perché molti andranno presto in pensione e saranno da sostituire. Questo è un dato che ci preoccupa di più''.

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