UniTn, al via il progetto per la sordità infantile. La chiave: condividere esperienze per dare più strumenti a tutte le figure coinvolte
“Non c’è un solo modo di essere sordi, né un solo modo di affrontare la sordità infantile. Esistono invece molte esperienze e conoscenze diverse sulla sordità”. L'obiettivo del progetto lanciato dall'Università di Trento è mettere a confronto tali esperienze, in modo da "dare una cassetta degli attrezzi più ampia per affrontare un problema del quale in Italia si parla ancora troppo poco"

ROVERETO. “Non c’è un solo modo di essere sordi, né un solo modo di affrontare la sordità infantile. Così come non c'è un solo modo di essere udenti e di affrontare la propria vita. Esistono invece molte esperienze e conoscenze diverse sulla sordità” si dichiara sul sito "Sordità infantile: una discussione partecipata". Quello che l’Università di Trento sta cercando di fare è trovare un approccio condiviso e partecipato al mondo della sordità infantile per conoscerlo e viverlo meglio.
Per raggiungere il suo obiettivo l’Università vuole mettere a confronto le varie esperienze delle figure coinvolte in questo mondo, in modo da valorizzare e condividere ognuna di esse. “La speranza – si legge - è dare a ciascuno una cassetta degli attrezzi più ampia, perché fintanto che possediamo solo un martello ogni problema ci sembrerà un chiodo”. Genitori, persone sorde e udenti, pedagogisti/e, logopedisti/e, logogenisti/e, insegnanti, assistenti alla comunicazione, medici, audiometristi/e, audioprotesisti/e, psicologi e psicologhe, psicoterapeuti/e, ricercatori e ricercatrici. Ognuna di queste categorie affronta l’argomento da una prospettiva completamente diversa e il confronto e la condivisione possono arricchire la conoscenza e l’esperienza di tutti.
Dal comitato organizzatore Francesco Pavani, docente del Dipartimento di Psicologia generale al Centro interdipartimentale Mente/Cervello - CIMeC dell'Università di Trento, racconta: “Il progetto nasce da un lungo lavoro di raccolta di domande dai gruppi di portatori di interesse legati al mondo della sordità e cerca di colmare il grande vuoto di informazioni che purtroppo c'è ancora in Italia sulla tematica della sordità infantile”.
Il comitato ha già programmato un calendario di attività online fino a giugno: si comincia, sul canale Youtube del CIMeC, martedì 2 marzo alle 18 con la conferenza ”Lingua dei segni e lingua vocale come risorse nello sviluppo del bambino con sordità”. Maria Cristina Caselli (Istc-Cnr, Roma) e Carlo Geraci (Institut Jean Nicod, Parigi, Francia), con la moderazione di Anna Cardinaletti (Università Ca’ Foscari, Venezia) discuteranno di come funzionano le lingue che sfruttano una modalità visivo-gestuale, di quanto input linguistico serve per garantire a bambini/e con sordità un'acquisizione linguistica paragonabile a quella di coetanei/e udenti. Si parlerà anche di monitoraggio dello sviluppo linguistico almeno fino all’adolescenza e di come organizzare percorsi educativi per un accesso alle lingue vocali e alle lingue dei segni. È previsto un servizio di traduzione Italiano-Lis e un servizio di sottotitolazione alla pagina dedicata. L’accesso online è libero e gratuito.