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UniTn, al via il progetto per la sordità infantile. La chiave: condividere esperienze per dare più strumenti a tutte le figure coinvolte

“Non c’è un solo modo di essere sordi, né un solo modo di affrontare la sordità infantile. Esistono invece molte esperienze e conoscenze diverse sulla sordità”. L'obiettivo del progetto lanciato dall'Università di Trento è mettere a confronto tali esperienze, in modo da "dare una cassetta degli attrezzi più ampia per affrontare un problema del quale in Italia si parla ancora troppo poco"

Pubblicato il - 01 marzo 2021 - 11:44

ROVERETO. Non c’è un solo modo di essere sordi, né un solo modo di affrontare la sordità infantile. Così come non c'è un solo modo di essere udenti e di affrontare la propria vita. Esistono invece molte esperienze e conoscenze diverse sulla sordità” si dichiara sul sito "Sordità infantile: una discussione partecipata". Quello che l’Università di Trento sta cercando di fare è trovare un approccio condiviso e partecipato al mondo della sordità infantile per conoscerlo e viverlo meglio.

 

Per raggiungere il suo obiettivo l’Università vuole mettere a confronto le varie esperienze delle figure coinvolte in questo mondo, in modo da valorizzare e condividere ognuna di esse. “La speranza – si legge - è dare a ciascuno una cassetta degli attrezzi più ampia, perché fintanto che possediamo solo un martello ogni problema ci sembrerà un chiodo”. Genitori, persone sorde e udenti, pedagogisti/e, logopedisti/e, logogenisti/e, insegnanti, assistenti alla comunicazione, medici, audiometristi/e, audioprotesisti/e, psicologi e psicologhe, psicoterapeuti/e, ricercatori e ricercatrici. Ognuna di queste categorie affronta l’argomento da una prospettiva completamente diversa e il confronto e la condivisione possono arricchire la conoscenza e l’esperienza di tutti.

 

Dal comitato organizzatore Francesco Pavani, docente del Dipartimento di Psicologia generale al Centro interdipartimentale Mente/Cervello - CIMeC dell'Università di Trento, racconta: “Il progetto nasce da un lungo lavoro di raccolta di domande dai gruppi di portatori di interesse legati al mondo della sordità e cerca di colmare il grande vuoto di informazioni che purtroppo c'è ancora in Italia sulla tematica della sordità infantile”.

 

Il comitato ha già programmato un calendario di attività online fino a giugno: si comincia, sul canale Youtube del CIMeC, martedì 2 marzo alle 18 con la conferenza ”Lingua dei segni e lingua vocale come risorse nello sviluppo del bambino con sordità”. Maria Cristina Caselli (Istc-Cnr, Roma) e Carlo Geraci (Institut Jean Nicod, Parigi, Francia), con la moderazione di Anna Cardinaletti (Università Ca’ Foscari, Venezia) discuteranno di come funzionano le lingue che sfruttano una modalità visivo-gestuale, di quanto input linguistico serve per garantire a bambini/e con sordità un'acquisizione linguistica paragonabile a quella di coetanei/e udenti. Si parlerà anche di monitoraggio dello sviluppo linguistico almeno fino all’adolescenza e di come organizzare percorsi educativi per un accesso alle lingue vocali e alle lingue dei segni. È previsto un servizio di traduzione Italiano-Lis e un servizio di sottotitolazione alla pagina dedicata. L’accesso online è libero e gratuito

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