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Tracciare la presenza di zanzare con un'app: il via alla Pedrolli di Gardolo alla sperimentazione del progetto "Mosquito Alert"

Gli esperti del Muse parteciperanno all'analisi dei dati forniti dalla nuova app per smartphone lanciata oggi, 11 maggio, a livello nazionale, lavorando al contempo a livello locale a fianco di Amministrazioni comunali, scuole e cittadini per tenere sotto controllo la presenza dei fastidiosi insetti

Di Filippo Schwachtje - 11 maggio 2021 - 15:21

TRENTO. E' un un progetto di 'Citizen Science' quello che ha coinvolto gli alunni e le alunne della 1A della scuola media Pedrolli di Gardolo: i ragazzi, dopo aver toccato con mano ovitrappole e microscopi, hanno infatti sperimentato le potenzialità di Mosquito Alert, la nuova app per smartphone lanciata oggi (11 maggio) a livello nazionale che permette di tracciare la presenza di zanzare e conoscere più da vicino i fastidiosi insetti. Il tutto grazie all'insieme di semplici foto scattate dagli utenti, che grazie all'app entrano in un database di controllo internazionale.

 

Coinvolti nell'analisi dei dati anche gli esperti del Muse che, all'interno della task force nazionale coordinata dal dipartimento di Sanità pubblica dell'Università Sapienza di Roma, lavorano, a livello locale, a fianco di Comune, scuole e cittadini per tenere sotto controllo la presenza di zanzare sul territorio. Già ieri infatti, con l'arrivo del primo caldo, a Trento è partita l'undicesima campagna di controllo e monitoraggio delle diverse specie di zanzare, condotta proprio dal museo trentino in collaborazione con l'amministrazione comunale.

"Quella di Gardolo è la prima classe a livello italiano che sperimenta l'app - spiegano le biologhe del Muse Alessandra Franceschini e Maria Vittoria Zucchelli - l'obiettivo del progetto è di insegnare a studenti e studentesse a monitorare la presenza di zanzare nella loro scuola e negli ambienti che frequentano". Nel cortile dell'istituto, dicono le due esperte, nelle prossime settimane verranno installate insieme a ragazzi e insegnati anche una serie di ovitrappole.

 

"L'idea è che questa sperimentazione pilota - continuano le biologhe del Muse - possa diventare una prassi anche in tante altre scuole italiane". Ma la platea che potrebbe usufruire dei servizi e delle potenzialità di Mosquito Alert è molto più ampia: chiunque abbia uno smartphone può infatti scaricarla e monitorare la presenza e la diffusione delle diverse specie di zanzare, identificare le regioni e le aree più infestate e dirigere gli interventi di controllo

 

"Stiamo parlando di un progetto di scienza partecipata che richiede la collaborazione attiva di tutti per raccogliere i dati - sottolinea l'entomologa del Muse Valeria Lencioni - sulle diverse specie di zanzare, sia quelle aliene (come la tigre) che le autoctone". 

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