Taglio laser e resistenza dei metalli: all'Università di Trento un nuovo progetto di ricerca del dottorato in Innovazione industriale
Coinvolti il Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e meccanica (Dicam) e l'azienda Adige Sys - Blm Group: l'obiettivo è valutare l'impatto del calore generato dai laser durante le operazioni di taglio dei tubi in metallo sulla resistenza del materiale

TRENTO. Un raggio laser taglia un tubo di metallo e nel farlo lo riscalda: cosa succede a quel tubo? Avrà la stessa resistenza di prima? Sarà ancora possibile costruirci un ponte? E' partendo da questo domande, spiega UniTrento, che ha preso il via il nuovo progetto di ricerca del dottorato in Innovazione industriale dell'Università, che vede coinvolti anche il Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e meccanica e l'azienda Adige Sys - Blm Group.
Se esposti ad alte temperature infatti, i materiali possono modificare o perdere alcune delle loro caratteristiche, reagendo quindi diversamente agli stimoli esterni. Adige Sys - Blm Group (leader mondiale nella costruzione di macchine per la lavorazione laser dei metalli) ha quindi deciso di rivolgersi all'Università di Trento, aprendo le sue porte ai ricercatori del Dicam per non rinunciare alle potenzialità del laser senza compromettere la statica di ciò che si andrà a costruire.
"Sia che si tratti come in questo caso di elaborare modelli meccanici – spiega Oreste Salvatore Bursi, direttore del Dicam e tutor del progetto di dottorato – che di costruire fisicamente qualcosa, la meccanica e la modellazione strutturale rappresentano sempre delle sfide. E una sfida è infatti alla base anche di questo percorso di dottorato, perché sia il nostro dipartimento che Adige Sys si sono proposti di compiere un processo di evoluzione, di conoscere meglio qualcosa che prima conoscevano meno".
L'azienda di Levico Terme lavora infatti alla realizzazione di macchinari che servono a tagliare tubi e travi di grandi dimensioni, destinati alla costruzioni di capannoni, coperture di stadi e ponti. Si tratta dunque di componenti strutturali per i quali è necessario avere dati rigorosi sulla resistenza e durata.
"Si tratta di strutture che devono durare nel tempo – chiarisce Alberto Valli, direttore tecnico di Adige Sys – ma resistere anche alle vibrazioni, agli agenti atmosferici, alle sollecitazioni, sono tutti parametri per i quali una lavorazione termica, come anche quella laser, viene vista con sospetto. Perché il materiale durante il taglio si riscalda e può diventare più fragile, meno resistente, troppo duro e poco flessibile… Per noi diventava dunque fondamentale capire quali effetti questo tipo di lavorazione ha sui materiali in termini di variazione cambio delle loro caratteristiche metallurgiche e meccaniche. Ed è per questo che ci siamo rivolti a UniTrento e abbiamo concordato di finanziare una borsa del dottorato in Innovazione industriale".