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Lotta alle cimici asiatiche, l'appello della Fem: “Raccoglietele e le ritiriamo noi, servono per produrre le vespe samurai, innocue per l'uomo e loro nemici naturali”

Le vespe depongono le uova in quelle delle cimici, impedendone così la riproduzione e limitando i danni che provocano i fastidiosi insetti originari della Cina alle colture agrarie

Di Sabina Boscaro - 01 giugno 2021 - 11:50

TRENTO. Guardando ai buoni risultati dello scorso anno, la Fondazione Edmund Mach prosegue nella lotta contro le cimici asiatiche, esortando i cittadini a contattare i tecnici Fem nel caso si riescano a raccogliere almeno dieci esemplari dei fastidiosi insetti. Le cimici asiatiche prelevate serviranno poi per produrre in laboratorio le vespe samurai, parassitoidi nemici naturali di questi insetti.

 

Le cimici asiatiche sono insetti originari della Cina, segnalate per la prima volta nel territorio Trentino nel 2016 e che causano ingenti danni all’agricoltura del territorio, in particolare alle piante da frutto. Al fine quindi di contenerne la diffusione la Fondazione Mach torna a chiedere l’aiuto dei cittadini, con l’obiettivo di raccogliere quanti più esemplari di questi insetti possibili.

 

La loro raccolta infatti è indispensabile per la produzione in laboratorio delle vespe samurai, che non pungono e risultano innocue per l’essere umano, ma sono nemici naturali delle cimici asiatiche. La vespa samurai infatti, sebbene non attacchi direttamente l’insetto in questione, depone le sue uova all’interno di quelle delle cimici, impedendone così la riproduzione. Nel 2020 i dati del monitoraggio post rilascio delle vespine hanno fatto rilevare un buon insediamento delle 'samurai', la cui presenza è stata riscontrata dopo i lanci nel 30% dei siti trentini: un “risultato promettente”, hanno spiegato ricercatori e tecnici della Fem.

 

La Fondazione suggerisce di raccogliere le cimici in un contenitore pulito e asciutto e tapparlo con un coperchio forato, mettendoci all’interno un po’ di frutta (un pezzo di mela) o verdura (un fagiolino o parte di una carota). Quando si disporrà del numero minimo di cimici in vita, si potrà quindi richiedere il ritiro da parte dei tecnici Fem, contattando il numero 3316451211 (anche su Whatsapp); o inviando una mail all’indirizzo monitoraggio.cimice@fmach.it specificando nominativo, indirizzo e numero di cimici trovate.

 

“Per il secondo anno di rilasci - sottolinea la Fondazione - si attende a breve l'autorizzazione del Ministero dell'ambiente ma intanto alla Fem si lavora per arrivare pronti all'operazione di immissione sul territorio”.

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