Dalle montagne trentine alle rocce marziane: il viaggio di Paolo Bellutta, il roveretano alla guida di Perseverance
Nato a Rovereto e laureato in fisica all'Università di Trento sono ormai vent'anni che il dottor Bellutta lavora alla Jpl a Pasadena, California. Con il suo team al momento sta guidando il nuovo rover marziano Perseverance, arrivato ieri sul Pianeta Rosso

ROVERETO. Sono ormai passate alcune ore da quando il rover Perseverance ha toccato il suolo marziano. La missione della Nasa mandata ad esplorare il pianeta rosso è infatti giunta a destinazione nella serata di ieri e da lì Perseverance ha mandato il suo primo messaggio: “Ciao mondo. Il mio primo sguardo sulla casa che abiterò per sempre”.
La missione del rover consiste nell’esplorare Marte cercando tracce di vita passata sul pianeta e raccogliendo campioni di terreno, che dovrebbero essere riportati sulla Terra da altre missioni. Per raggiungere questo obiettivo Perseverance è stato equipaggiato di parecchie attrezzature all’avanguardia, molte delle quali progettate o realizzate in Italia.
Uno dei contributi nostrani più rilevanti alla missione però arriva proprio dal Trentino, in particolare da Rovereto. Al “volante” del veicolo spaziale c’è infatti un roveretano: Paolo Bellutta.
Classe 1957, Bellutta è un fisico formato all’Università di Trento e da più di vent’anni lavora a Pasadena, per il Jet Propulsion Laboratory (JPL), un laboratorio statunitense interamente dedicato alle missioni senza equipaggio della Nasa. Negli Stati Uniti Paolo ci è arrivato quasi per caso. Lui stesso lo dice in un’intervista rilasciata a Knowtransfer, il periodico online di UniTn: “Quando ho iniziato a lavorare non pensavo assolutamente a questo campo. Lo spazio era un posto distante, un mondo affascinante ma non un settore a cui pensare. Una serie di scelte intermedie, quasi casuali, mi hanno invece portato a intraprendere questa carriera. In particolare, nel 1998 risposi ad un annuncio di lavoro da parte del Jet Propulsion Laboratory e nel giro di poco tempo mi trovai a Pasadena, California”.
Ora Paolo guida il rover sulla superficie marziana, un lavoro complesso che richiede grande esperienza e abilità. Marte infatti si trova troppo lontano dalla Terra perché sia possibile guidare il rover in diretta. Quindi il dottor Bellutta assieme agli altri membri del team deve elaborare le istruzioni da mandare a Perseverance e inviargliele in blocco, in modo che esso poi possa eseguirle praticamente in totale autonomia.
Insomma, Paolo è passato dal muoversi tra le montagne trentine a guidare tra le rocce del Pianeta Rosso. Non resta che augurargli buona fortuna nella sua nuova avventura spaziale, sapendo che sta portando un po’ di Trentino sulla superficie di Marte.