Dal Coronavirus all'oncologia, a Belluno alle cure si affianca la ricerca: al via tre studi clinici
Sono due gli studi clinici in cui è impegnata l'Oncologia di Belluno mentre l'Anestesia è coinvolta in una ricerca sulla cura dei pazienti Covid ventilati in terapia intensiva

BELLUNO. Non solo cure ma anche ricerca: al via a Belluno a tre studi clinici nei reparti di Oncologia e Anestesia. Nel dettaglio si tratta di ricerche (tutte approvate dal Comitato Etico per la sperimentazione clinica) legate alla valutazione della sopravvivenza libera da recidiva in alcuni pazienti oncologici e alla tollerabilità di specifici farmaci oltre che all'efficacia di un particolare posizionamento in terapia intensiva per i pazienti Covid.
In questo caso in particolare lo studio, con responsabile scientifico il dottor Poole, ha impegnato l'Anestesia di Belluno in un'osservazione no profit a livello nazionale, portata avanti su pazienti Covid positivi durante il posizionamento prono durante la ventilazione invasiva.
“Ancora una volta i professionisti dell'Ulss 1 – ha commentato la direttrice generale Maria Grazia Carraro – dimostrano di essere riconosciuti nel mondo scientifico e di saper abbinare l'attività clinica all'attività di studio e ricerca. Un plauso alle due équipe per il lavoro quotidiano e per la capacità di curare lo sviluppo professionale e la ricerca. I nostri clinici sono all'interno delle reti della ricerca che si svolge, quindi, non solo nei centri di riferimento ma anche nelle nostre strutture”.
L'Oncologia bellunese ha invece attivato uno studio osservazionale retrospettivo-prospettico su pazienti con melanoma, trattati in setting adiuvante nella Cohort Map, il tutto per valutare la sopravvivenza libera da recidiva e la sopravvivenza globale. L'ultima ricerca riguarda invece la tollerabilità ed efficacia del farmaco capecitabina come trattamento adiuvante in pazienti affette da carcinoma mammario triplo negativo. Entrambi gli studi hanno come responsabile scientifico il direttore Zustovich.