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Cambio al vertice dell'Università, fissate le date delle elezioni per il nuovo Rettore. I programmi dei candidati

Con il mandato del Rettore Collini ormai in scadenza sono state fissate le date delle prossime elezioni a fine febbraio 2021. I due candidati sono i professori Deflorian e Sala, dai Dipartimenti di Ingegneria industriale e di Matematica 

Di Mattia Sartori - 05 gennaio 2021 - 13:29

TRENTO. Flavio Deflorian e Massimiliano Sala. Questi sono i nomi dei due professori candidatisi per prendere in mano le redini dell’Ateneo trentino. Il professor Deflorian, del Dipartimento di Ingegneria Industriale, e il professor Sala, del Dipartimento di Matematica, sono infatti i due candidati a rettore dell’Università di Trento per il mandato 2021-2027.

 

Nei giorni scorsi sono state concluse le valutazioni dei profili dei due candidati ad opera del Comitato per le Candidature (consultabile dal sito dell’Ateneo) e il decano dell’Università, Remo Job, ha provveduto alla convocazione del corpo elettorale. La prima votazione è stata fissata per martedì 23 febbraio, mentre eventuali seconda e terza votazione e ballottaggio sono in calendario rispettivamente per le tre giornate successive del 24, 25 e 26 febbraio.

 

Il procedimento

 

Quest’elezione costituirà un unicum nella storia dell’Ateneo, in quanto per la prima volta la votazione si terrà per via telematica. Per ottenere la vittoria ognuno dei due candidati dovrà ottenere la maggioranza assoluta, calcolata secondo una formula ponderata, sempre che abbia preso parte alla votazione almeno un terzo degli aventi diritto. Se dopo tre votazioni nessuno dei due avrà raggiunto i numeri necessari si passerà al ballottaggio, il cui esito sarà valido a prescindere dal numero dei votanti. In caso di parità risulta eletto il candidato con maggiore anzianità di ruolo o, in caso di ulteriore parità, il candidato con maggiore anzianità anagrafica.

 

L'elettorato attivo è composto dal personale docente, ricercatore, tecnico-amministrativo e dalla rappresentanza studentesca, ma viene pesato in modo diverso. Infatti il voto vale uno per i professori e le professoresse di ruolo; ricercatori e ricercatrici di ruolo e senior; componenti del Consiglio degli studenti. Invece i voti espressi da ricercatori e ricercatrici post-doc, dottorandi e dottorande, titolari di assegni di ricerca in base alla legge 240/2010 e da ricercatori e ricercatrici secondo la legge 230/2005 viene pesato in maniera tale da rappresentare il 2% dei voti pieni esprimibili. Infine vengono pesati in maniera da rappresentare il 4% dei voti pieni esprimibili quelli del personale dirigente, tecnico-amministrativo e collaboratori e collaboratrici esperti/e linguistici, con contratto di lavoro subordinato. 

 

I candidati

 

Flavio Deflorian è professore ordinario di Scienza e tecnologia dei materiali al Dipartimento di Ingegneria Industriale. Nato nel 1964 a Cavalese, ha portato avanti il suo percorso di studi nel capoluogo trentino fino al raggiungimento della Laurea in Ingegneria dei Materiali (110 e lode). Ha poi studiato a Bologna e nel Regno Unito, ottenendo un “Master in Advanced Materials Technology”. Da quel momento in poi ha proseguito la sua carriera accademica all’interno dell’Ateneo trentino, fino a diventare professore ordinario nel 2015.

 

Il professor Deflorian si presenta alle elezioni con un programma fortemente basato su un approccio umano. Partendo dalle persone e dai valori che insieme costituiscono l’Università di Trento propone di concentrarsi su iniziative che facciano sentire tutti i membri di questa istituzione parte di una comunità e di un progetto. Di seguito le principali proposte presentate dal professore:

 

  • Studentesse e studenti
    • Attenzione all’orientamento attraverso il coordinamento con altri atenei e lo sviluppo di strategie di comunicazione innovative;
    • Aumento dell’attrattività dei corsi di laurea magistrali con azioni mirate di orientamento e particolare attenzione alle lauree abilitanti professionalmente;
    • Allargare l’attrattività dei corsi di dottorato per studenti stranieri dell’UE, accompagnandoli poi nel successivo percorso di integrazione nel tessuto universitario;
    • Investimenti nelle attività di mobilità internazionale;
    • Rafforzamento della sinergia tra Università, Opera e Centro Universitario Sportivo per garantire agli studenti attività complementari allo studio e favorire la dual career per gli agonisti;
    • Integrazione delle tecnologie per facilitare la fruizione di attività didattiche in condizioni di difficoltà.
  • Corpo docente e di ricerca
    • Cercare i migliori talenti per rinforzare il corpo docente e ricercatore;
    • Sviluppo di politiche di sostegno ai nuovi ingressi dell’Università di Trento (es. budget iniziale di ricerca);
    • Accantonamento di risorse per la gratificazione e il riconoscimento professionale del personale strutturato;
    • Potenziamento del supporto infrastrutturale;
    • Intensificazione dello sforzo inclusivo verso ricercatori non strutturati, assegnisti di ricerca e RTDa.
  • Personale tecnico, amministrativo, esperti linguistici e collaboratori
    • Risoluzione dei problemi che ostacolano un’attività lavorativa efficiente e serena e negoziazione di incentivi e riconoscimenti per ruoli e risultati raggiunti;
    • Modifica e aggiornamento del quadro normativo universitario allo scopo di garantire una maggiore interazione tra la gestione accademica e quella amministrativa;
    • Aggiunta di una rappresentanza del personale tecnico amministrativo negli organi di governo;
    • Momenti di confronto a cadenza fissa tra le figure dirigenziali e gli organi di governo;
    • Possibili differenziazioni a livello gestionale tra i ruoli tecnici e quelli amministrativi;
    • Ridefinizione del modello amministrativo in vista dell’integrazione permanente dello smart working nel modello già esistente;
    • Giusto riconoscimento economico del lavoro dei collaboratori.
  • La ricerca
    • Realizzazione delle condizioni infrastrutturali necessarie alla ricerca;
    • Favorire le condizioni per lo sviluppo di una ricerca sempre più interdisciplinare;
    • Supporto e compensazione delle aree ove si trovino più difficoltà nel reperimento individuale dei fondi necessari;
    • Rafforzamento dei piani di finanziamento per i laboratori e il patrimonio bibliografico;
    • Creazione di una cultura del rispetto nell’ambito della ricerca.
  • La formazione
    • Implementazione di una didattica in remoto di qualità che entrerà pienamente a far parte della programmazione formativa del futuro;
    • Consolidare e razionalizzare l’offerta formativa senza escludere nuove iniziative;
    • Creazione di strutture di raccordo didattico che aiutino ad ottimizzare l’impegno docente nelle varie iniziative.

 

Massimiliano Sala è professore ordinario di Algebra presso il Dipartimento di Matematica. Nato a Milano nel 1969, la sua carriera accademica si sviluppa in principio tra le Università di Pisa e di Cork, dove porta avanti le sue prime attività di ricerca sulle applicazioni dell’algebra nella teoria dei codici e nella crittografia. Nel 2007 inizia a lavorare presso l’Università di Trento, dove nel 2015 raggiunge il grado di professore ordinario.

 

Il suo piano in caso di elezione si articola anch’esso attorno ai pilastri della didattica, della ricerca e della terza missione, ma concentrandosi sulla semplificazione di processi e procedure, così come sugli investimenti nella ricerca di base, la diffusione della cultura scientifica e il favorire la regolarità del percorso formativo e una comunità di ricercatori liberi, autonomi e responsabili. Di seguito le principali proposte presentate:

 

  • Evitare di porre troppa enfasi sulla multidisciplinarietà in modo da scongiurare il rischio di convogliare ingiustificatamente delle risorse verso un certo tipo di ricerche piuttosto che un altro;
  • Collegialità e comunità
    • Definizione di una comunità in cui vengano ascoltate le opinioni di tutti, anche delle posizioni minoritarie;
    • Colmare il divario tra docenti e istituzione (percepita come lontana);
    • Uso di metodi informatici per favorire la consultazione;
    • Istituzione di organismi consultivi a rappresentanza più ampia di quella che si trova oggi nel Senato e nella Consulta;
    • Sollecitare i docenti a partecipare al dialogo per l’individuazione di azioni più opportune e incisive;
    • Allargare il Senato e introdurre nuovi organi collegiali con competenze specifiche (in caso di possibile modifica dello Statuto);
  • Valorizzare i gruppi di ricerca
    • Creazione di bandi specifici volti alla scoperta e alla valorizzazione di gruppi di ricerca con grande potenziale;
    • Finanziamento adeguato dei migliori gruppi già costituiti;
    • Istituzione di un organismo consultivo con rappresentanti di ogni gruppo di ricerca;
    • Regolamentazione dell’attività dei gruppi sopracitati allo scopo di ampliare le loro responsabilità anche alla didattica e alla terza missione.
  • Riforma amministrativa
    • Studio approfondito dei processi amministrativi per capire come semplificare il complesso;
    • Valorizzazione del personale amministrativo tramite chiari percorsi di carriera e meccanismi premiali;
    • Uso sistematico dei sistemi informatici e attivazione di bandi per sollecitare le proposte in questa direzione.
  • Terza missione
    • Potenziamento delle “commesse di ricerca” in modo da trasferire risultati di ricerca direttamente al know-how aziendale e aprire ai giovani ricercatori strade anche al di fuori dell’Ateneo;
    • Valorizzazione delle consulenze dei professori, cosicché le aziende possano usufruire delle altissime competenze specifiche dei docenti.
  • Investimenti su una forte espansione formativa dell’Ateneo verso una didattica online veramente fruibile.
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