Buone notizie per gli universitari: da settembre si torna in aula al 100 per cento. Deflorian: "Segnale di fiducia e richiamo alla responsabilità"
È arrivata oggi, mercoledì 9 giugno, la tanto agognata notizia: da settembre l'università tornerà in presenza al 100 per cento. Non mancheranno però le misure per garantire la sicurezza di studenti e cittadini, rassicura l'Ateneo. Tra le opzioni possibili i test salivari

TRENTO. Buone notizie per gli universitari trentini: dopo più di un anno e mezzo di lezioni online e soluzioni alternative si torna in aula. Lo ha annunciato oggi, mercoledì 9 giugno, il Senato accademico, dando ufficialmente il via libera alla didattica in presenza al 100 per cento per l’anno accademico 2021/22.
Un’ottima notizia per tutti gli studenti e le studentesse, ma soprattutto per i fuorisede, che in queste settimane inizieranno a pianificare gli aspetti logistici della loro presenza a Trento. Non bisogna però preoccuparsi: per chi non fosse nelle condizioni di rientrare a causa dell’emergenza sanitaria saranno comunque previste delle forme di supporto.
Tornare in aula però non vuol dire smettere di preoccuparsi per la sicurezza degli alunni e della comunità che li accoglie. L’Ateneo sta già lavorando ai protocolli di sicurezza per l’accesso alle classi e agli altri spazi dell’università. Tra le opzioni anche l’utilizzo dei test salivari.
La decisione di riprendere al 100 per cento in presenza da settembre fa seguito a una serie di provvedimenti varati dall’Ateneo nelle scorse settimane per favorire una graduale ripresa delle attività nei locali UniTrento. A partire dal mese di giugno, infatti, sono stati progressivamente riaperti molti spazi studio con altri 354 posti all’interno dei dipartimenti a Povo, Mesiano, a Trento città e a Rovereto, sempre con la massima attenzione alle capienze e nel rispetto degli orari di apertura e chiusura dei vari edifici.
«Questa decisione presa all’unanimità dalle varie componenti accademiche è un segnale di fiducia e di grande voglia di ripartire» ha commentato il rettore Flavio Deflorian. «Ma è anche un richiamo alla responsabilità collettiva. Nostra innanzitutto, nella definizione di adeguate misure di sicurezza. Ma anche degli studenti e delle studentesse, del corpo accademico e del personale amministrativo e tecnico che dal prossimo anno torneranno a vivere gli spazi dell’Ateneo finalmente in presenza. La pandemia ci ha abituato a essere accorti: non dubito che affronteremo questa sfida con impegno e attenzione anche nel rispetto della comunità trentina che accoglie l’università».