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Unitn, 200mila euro per il feltro hi-tech che difende dal freddo e dal fuoco: “Il potere di isolamento termico è tra i più alti mai misurati”

Duro come la ceramica e morbido come la lana, ecco il feltro hi-tech brevettato da Unitn in grado affrontare condizioni climatiche estreme. I ricercatori: “Rispetto agli isolanti polimerici attualmente sul mercato il nostro è ignifugo e resistente alle altissime temperature”. Le proprietà eccezionali di questo materiale, lo rendono adatto sia per le costruzioni, come dispersore termico, ma anche nell'industria tessile per la produzione di tessuti per l'abbigliamento invernale

Di Tiziano Grottolo - 27 febbraio 2020 - 12:33

TRENTO. Se sostenuta la ricerca italiana può dare grandi soddisfazioni: è il caso dell’Università di Trento sempre molto attiva in questo settore. Questa volta gli onori sono arrivati grazie al brevetto sul feltro hi-tech: “Duro come la ceramica e morbido come la lana”, assicurano i ricercatori, nonché l’ideale per mettere il “cappotto” alla casa o per affrontare condizioni climatiche estreme. Il tessuto speciale, come anticipato, è stato brevettato da un team di ricerca del Laboratorio Vetro e Ceramici del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento.

 

Così l’università ha ottenuto uno speciale finanziamento “Proof of Concept” (o prova di fattibilità) di 200mila euro da parte del fondo Progress Tech Transfer, fondo che investe nelle migliori tecnologie prodotte dalle università e da centri di ricerca italiani e che per un anno metterà a disposizione dell’Università di Trento risorse finanziarie, competenze e relazioni per lo sviluppo della tecnologia e la maturazione del progetto scientifico. Alla base dell’investimento c’è anche l’accordo con MitoTechnology, società italiana che da dieci anni si occupa della valorizzazione dei risultati della ricerca a supporto di università ed enti pubblici.

 

 

Il gruppo di ricerca, guidato da Gian Domenico Sorarù, professore di Scienza e tecnologia dei materiali del Dipartimento di Ingegneria Industriale di UniTrento, comprende i ricercatori Mattia Biesuz, Emanuele Zera, Michele Tomasi e Prasanta Jana. “È un nanomateriale nuovo che ha un potere di isolamento termico tra i più alti mai misurati finora” spiega Sorarù. Le proprietà eccezionali di resistenza chimica e termica di questo materiale, lo rendono adatto nell'ambito delle costruzioni edilizie per ridurre la dispersione termica di edifici o impianti, ma anche nell'industria tessile per la produzione di tessuti per l'abbigliamento invernale.

 

 

Le sorprendenti qualità del materiale però non finisco qui: data la sua elevata porosità e stabilità chimica, il feltro potrebbe trovare applicazione nel settore automobilistico, aerospaziale, in quello delle energie e tecnologie rinnovabili“Rispetto agli isolanti polimerici attualmente sul mercato, inoltre, è ignifugo e resistente anche alle altissime temperature – precisa Sorarù – per questo potrà trovare impiego in altri ambiti quali l’isolamento termico ad alta temperatura, la filtrazione di liquidi e di gas caldi corrosivi o fungere da supporto per catalizzatori”.

 

 

L’investimento di Progress Tech Transfer sarà strategico per avviare una nuova fase di maturazione e validazione tecnica del progetto scientifico che accompagnerà questa idea innovativa fino a farla diventare un prototipo funzionante. L’obiettivo è quello di supportare lo sviluppo industriale di questa tecnologia e il suo trasferimento verso le imprese o il mercato. Il nuovo tipo di feltro hi-tech sviluppato da UniTrento ha infatti un alto potenziale commerciale ma è necessario ancora molto lavoro sperimentale per produrne campioni di dimensioni superiori e arrivare ad industrializzarlo. È necessario inoltre disporre di forni più grandi e apparecchiature per la misurazione della conducibilità termica, ma anche avvalersi della collaborazione di alcuni ricercatori da dedicare al progetto.

 

“Con il fondo Progress Tech Transfer abbiamo scelto di investire nel progetto dell’Università di Trento – commenta Francesco De Michelis, amministratore delegato di Mito Technology – perché sposa in pieno la nostra mission: colmare un vuoto nel mercato del capitale di rischio, supportando progetti con forte connotazione tecnologica che ambiscono a offrire risposte in tema di sostenibilità ambientale, energetica, climatica, produttiva, industriale, logistica, sociale e finanziaria”. Soddisfatto anche Luca Mion, responsabile dell'Unità Innovazione e Technology Transfer di Hit che conclude: “Il lavoro di squadra del nostro team e quello dell'ateneo ha saputo dimostrare il valore di questa tecnologia ad uno dei principali fondi privati italiani. Siamo convinti che il modello di collaborazione di Hit con gli enti del sistema trentino della ricerca porterà in futuro numerose ulteriori opportunità di investimento sul territorio”.

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