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Per la Nasa è iniziato un nuovo ciclo solare. Lavarian: "E' dovuto alla variazione del campo magnetico del Sole"

La Nasa ha annunciato l'inizio di un nuovo ciclo solare, il 25esimo da quando si è iniziato a tenere il conto nel 1755. "Noi osserviamo il nostro Sole con i telescopi da circa 400 anni. Già Galileo notò che, sulla sua superficie, appaiono con una certa regolarità quelle che oggi chiamiamo "macchie solari", punti più scuri dovuti dalla variazione del campo magnetico della stella. La loro presenza determina i cicli solari"

Di Lucia Brunello - 19 settembre 2020 - 12:39

TRENTO. La Nasa ha annunciato l'inizio di un nuovo ciclo solare, il 25esimo da quando si è iniziato a tenere il conto nel 1755. Ma cosa s'intende per "nuovo ciclo solare"? A spiegarlo a ilDolomiti.it è Christian Lavarian, assistente tecnico e coordinatore della sezione Astronomia del Muse di Trento. "Noi osserviamo il nostro Sole con i telescopi da circa 400 anni. Già Galileo notò che, sulla sua superficie, appaiono quelle che oggi chiamiamo "macchie solari", punti più scuri dovuti dalla variazione del campo magnetico della stella. La loro presenza determina i cicli solari".

 

"La cosa curiosa che noi astronomi abbiamo osservato in questi secoli di studio, è la sorprendente regolarità di questo fenomeno", prosegue. "Infatti, le macchie appaiono e scompaiono sulla superficie del sole seguendo un ciclo della durata di circa 11 anni. Ciò significa che all'inizio del ciclo non vi è presenza di macchie, e quindi la superficie del Sole si presenta libera e 'pulita'. Questo momento è chiamato 'minimo del ciclo'. Poi, già dopo un paio d'anni, cominciano ad apparire le prime macchie, in particolare negli emisferi nord e sud e a latitudini medie della stella".

 

A metà circa del ciclo, ossia dopo circa 6 anni dal suo inizio, il numero di macchie presente sulla superficie è massimo. "Ce ne sono parecchie decine, a volte anche qualche centinaio, e di grandi dimensioni. Questo momento si chiama 'massimo del ciclo', a cui poi segue una graduale diminuzione fino all'11esimo anno, quando il ciclo si può dire finito e la superficie del Sole si trova nuovamente 'pulita'."

 

Si tratta quindi di un fenomeno particolarmente complesso che ha a che fare con il campo magnetico del Sole. "Le macchie solari - spiega Lavarian - sono una manifestazione magnetica molto intensa sulla superficie solare. Noi lo osserviamo solo da 400 anni, ossia quando abbiamo i telescopi. Davvero poco tempo se pensiamo che il Sole di formato quasi 5 miliardi di anni fa".

 

Una delle domande salienti sul ciclo delle macchie solari, infatti, è innanzitutto se è sempre esistito. "E' un tema molto complesso, che sicuramente ha a che fare con il campo magnetico e con l'inversione del campo magnetico solare (esattamente come avviene sulla terra, anche se con periodi molto più lunghi), ma il perché dietro questa regolarità è ancora difficile da spiegare".

 

Un aspetto molto interessante è inoltre quello che correla la quantità di macchie solari sulla superficie del sole all'aumento di temperatura sul clima terreste (si tratta di variazioni di piccola entità ma comunque misurabili).

 

"Nell'ultimo ciclo solare il minimo è stato particolarmente lungo. Per quasi 3 anni, infatti, sulla superficie del Sole non ci sono state macchie". E questo 25esimo ciclo solare come sarà? " Sappiamo che nel 1957 ci fu un massimo di macchie solari particolarmente intenso. Da quel momento i successivi dei cicli sono sempre diminuiti di intensità. Questo è quindi il trend attuale e che ci aspettiamo anche per questo ciclo appena iniziato. La realtà dei fatti, però, è che abbiamo abbiamo ancora pochi dati disponibili per avere le idee veramente chiare sulle macchie solari ed il loro ciclo", conclude.

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