La Fondazione Bruno Kessler diventa partner dell'Organizzazione mondiale della sanità: una nuova iniziativa di monitoraggio dell’infodemia da Covid-19 nel mondo
L'emergenza coronavirus ha chiaramente dimostrato che la dimensione socio-comportamentale può rivelarsi importante tanto quanto quella medico-pubblica per il controllo della diffusione del contagio e per mitigare le perdite in termini di vite umane e risorse. Le nostre società cercano i mezzi necessari per affrontare questa sfida, specialmente in un mondo estremamente digitalizzato e iperconnesso

TRENTO. La crisi pandemica si accompagna a quella infodemica, che viaggia su un binario parallelo e complementare, responsabile della propagazione incontrollata di informazioni false o tendenziose che influenzano negativamente i comportamenti sociali e possono portare a pericolose conseguenze sulla tutela della salute e sull'efficacia delle politiche di prevenzione e contenimento messe in atto dalla sanità pubblica.
E' quindi necessario prevedere anche per le infodemie un analogo livello di expertise scientifica e la messa a punto di opportune politiche di gestione. Un po' come avvenuto per l'epidemia. In questo senso si inserisce la partnership tra Fondazione Bruno Kessler e l'Organizzazione mondiale della sanità.
L'unità di ricerca CoMuNe (Complex multilayer networks), che si occupa di analisi e modellazione dei sistemi complessi, può compiere ora un altro concreto passo in avanti. E parte dall'Osservatorio sull'infodemia da Covid-19, recentemente inaugurato da Fbk, una risorsa che offre un punto di partenza iniziale per studiare il risvolto infodemico della pandemia, stabilire il livello di rischio nei diversi Paesi e individuare di conseguenza delle azioni compensative e di contenimento (Qui articolo).
L'emergenza coronavirus ha, infatti, chiaramente dimostrato che la dimensione socio-comportamentale può rivelarsi importante tanto quanto quella medico-pubblica per il controllo della diffusione del contagio e per mitigare le perdite in termini di vite umane e risorse. Le nostre società si trovano, tuttavia, sprovviste dei mezzi necessari per affrontare questa sfida, specialmente in un mondo estremamente digitalizzato e iperconnesso in cui i comportamenti umani vengono rapidamente influenzati dalle informazioni e dalle opinioni diffuse dai social media e, più in generale, dai vari canali digitali.
La squadra di ricercatori Fbk, guidata da Manlio De Domenico (responsabile del CoMuNe Lab) è già al lavoro per sviluppare una piattaforma di big-data per il monitoraggio in tempo reale della diffusione della cattiva informazione e della disinformazione nel mondo (Qui info).

"L’informazione viaggia più veloce di Covid-19 - spiega De Domenico - ma l’evoluzione è strettamente connessa al contesto geografico di riferimento: sono entrambi una minaccia per la salute pubblica. I dati analizzati vengono studiati dall’infodemiologia, per comprendere meglio i meccanismi alla base dell’infodemia da coronavirus".
I risultati vengono poi utilizzati dal professore Pierluigi Sacco (ricercatore associato in Fbk; professore associato presso il Berkman-center of internet & society della Harvard University; responsabile della sede dell’Oecd di Venezia e professore alla Iulm di Milano) per analizzare i meccanismi socio-comportamentali dietro alla creazione, diffusione e amplificazione di informazioni tendenziose e fake news e per mettere a punto di conseguenza strategie di compensazione e contenimento. "Quantificare il rischio infodemico è molto importante per poter poi prendere decisioni adeguate e per individuare politiche ad hoc per ridurre e arginare le minacce alla salute pubblica", aggiunge De Domenico.
L’Osservatorio sull’infodemia da Covid-19 è una collaborazione che durerà sei mesi, finalizzata allo sviluppo di una piattaforma computazionale per il monitoraggio interattivo e la visualizzazione dell’infodemia sui social media e per fornire un report dello stato della stessa a livello mondiale. L’iniziativa è il primo progetto in Fbk finanziato dall’Oms e getta le basi per trasformare la Fondazione in un centro per il controllo dell’infodemia in diretta collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità.
"Questo progetto - commenta Sacco - equipaggerà l’Oms e gli Stati Membri con uno strumento computazionale che permetterà di monitorare l’infodemia a livello globale attraverso le lenti della scienza dei sistemi complessi. E' un’opportunità davvero unica per andare a fondo di un fenomeno digitale rilevante, non solo per la pandemia in corso e che ci aspettiamo diventare sempre più frequente in futuro".
L’iniziativa capitalizza il progetto già esistente di CoMuNe Lab, l’Osservatorio sull’Infodemia da Covid-19, lanciato a marzo e sviluppato nell’ambito del progetto sul Comportamento umano computazionale diretto congiuntamente da De Domenico e Sacco. La piattaforma è studiata per monitorare lo stato attuale dell’infodemia a livello mondiale e su larga scala e si completa con un cruscotto per l’analisi emotiva e psicologica dei contenuti e l’individuazione di account supportati da software (come i social bot) basati su tecniche di scienza delle reti e di intelligenza artificiale. Proprio sul tema dell’infodemia è uscito anche uno studio in collaborazione con Who e altre organizzazioni sulla rivista internazionale Jmir (Qui info).