Fondazione Mach, Ferrari e Zeni all'attacco: ''La Giunta espone a rischi importanti le istituzioni della nostra comunità''
Per Zeni la nomina di Cattani alla presidenza "Solleva più di una perplessità, per il netto cambio dei profili della presidenza di un ente d’avanguardia che perde le caratteristiche scientifiche e formative per limitarsi a dimensioni economiche e gestionali"

TRENTO. “Il governo leghista, contro il parere del mondo contadino, ha rinunciato ad una delle personalità più note del mondo della politica agraria in Italia”. Le parole sono della consigliera del Pd Sara Ferrari dopo la nomina da parte della Giunta provinciale di Mirco Maria Franco Cattani come nuovo presidente della Fondazione Mach. Una scelta che ha visto chiudere definitivamente le porte a Andrea Segrè, nominato nel 2015 dalla Giunta Rossi e oggi non più riconfermato nel prestigioso centro di formazione e ricerca trentino.
Al suo posto, come già detto, è stato scelto Cattani, consulente aziendale nell’ambito del marketing, commerciale e della gestione delle risorse umane, già responsabile sviluppo della Cantina LaVis.
Una nomina, ha spiegato Ferrari “arrivata nonostante la disponibilità del professor Andrea Segrè a continuare nel suo incarico; nonostante fossero presenti autocandidature scientificamente rilevanti come quella del professor Giuseppe Valditara; e nonostante solo pochi mesi fa proprio Mirco Maria Franco Cattani si fosse candidato alla posizione di Direttore Generale della stessa FEM, senza terminare il percorso di selezione”.
Non stupisce, spiega la consigliera democratica che la stessa Giunta,”debba subito affrettarsi ad annunciare che verrà in soccorso del nuovo presidente, richiamando in casa alcuni esperti di ricerca”. Il riferimento è a Riccardo Velasco, esperto di genomica e delle nuove frontiere delle ricerca, e Attilio Scienza. Entrambi personalità molto importante e qualificate del mondo scientifico.
“Il governo leghista dunque – conclude Ferrari – ha scelto di guardare in piccolo e local. Rendendo purtroppo evidente che invocare il cambiamento senza avere poi alcuna idea di cosa e come cambiare, espone a rischi importanti istituzioni della nostra comunità. E dunque un patrimonio che appartiene a tutti noi, come è la Fem”.
La nomina del nuovo presidente, spiega anche il consigliere Luca Zeni “solleva più di una perplessità, non solo per il netto cambio dei profili della presidenza di un ente d’avanguardia che perde le caratteristiche scientifiche e formative per limitarsi a dimensioni economiche e gestionali, ma anche per le dichiarazione della Giunta provinciale che parla di 'valutazione dei fatti' che ha spinto all’allontanamento del professor Andrea Segre e di ridefinizione generale della Fondazione Mach”.
Il consigliere provinciale del Partito Democratico del Trentino, Luca Zeni, ha presentato oggi un’interrogazione in Consiglio provinciale, all'interno della quale chiede alla Giunta “quali siano questi fatti” e per quale motivo “si deve ridefinire un ente che funziona e che è punto di riferimento scientifico anche per altre realtà europee”.