Come riutilizzare i mozziconi di sigaretta: da Rovereto parte la sfida di Re-Cig per un'economia circolare
Re-Cig, una startup emergente di Rovereto, ha sviluppato un processo che permette di trasformare i filtri di sigarette usati in un polimero plastico con applicazioni in molti altri campi. Un'idea che permette di inserire questi rifiuti in un'economia circolare, trasformandoli in utili risorse

ROVERETO. È ben noto il danno causato dalle sigarette ai polmoni dei fumatori e di chi gli sta intorno. Forse è meno noto il danno che i mozziconi, riconosciuti come veri e propri rifiuti solo nel 2019, creano all'ambiente, ma già i numeri da soli parlano di un impatto impressionante sull'ecosistema. 850.000 sono le tonnellate di "ciccotti" abbandonati ogni anno dall'uomo. Ben 200 le sostanze tossiche contenute all'interno di un filtro, di cui 70 sono cancerogene. E poi 2 sono gli anni che impiegano a degradarsi in natura e 40% è la percentuale di rifiuti nel Mediterraneo costituita da filtri.
Come fare a rimediare ad un impatto così grande? Questa è la domanda che si sono posti dei ragazzi di Rovereto. La risposta che hanno trovato è stata Re-Cig, una startup da loro creata, che cerca di promuovere l'economia circolare per la raccolta, il riciclo e il riutilizzo di questi materiali di scarto inquinanti. Il modo in cui pensano di farlo è attraverso la raccolta e la trasformazione dei mozziconi in un polimero plastico, che trova applicazione in svariati settori.
I vantaggi del modello di business proposto da Re-Cig non sono solo ambientali. I ragazzi hanno infatti pensato a modi per rendere il processo vantaggioso anche per le imprese. L'azienda infatti offre zone dedicate ai fumatori con Smokers Point come oggetto di design, pulizia garantita, agevolazioni fiscali (il servizio è deducibile al 100%), minor quantità di rifiuti indifferenziati e promozione e divulgazione dell'economia circolare.
Il processo proposto dalla startup trentina prevede innanzitutto l'installazione dello Smoker Point, oggetto di design offerto dalla stessa Re-Cig. In seguito l'azienda provvederà a raccogliere i mozziconi buttati, sottoponendoli poi a un processo di purificazione e trasformazione che porta infine alla creazione di un polimero plastico riutilizzabile in altri contesti (dalla stampa a iniezione alle stampati 3D, per esempio, ma anche piastrelle e cover di cellulari e tanto altro).
Alcuni potrebbero pensare che si tratti solo di una piccola realtà regionale, ma non è così. Re-Cig sta infatti attirando l'attenzione di realtà più grandi, anche a livello multinazionale. Il progetto, iniziato nel 2016, si definisce meglio nei primi due anni di attività, partecipando ai più importanti Hackaton regionali che le permettono di entrare a far parte delle aziende incubate da parte del Progetto Manifattura. Arrivano poi le collaborazioni con colossi multinazionali come Suanfarma, azienda che a Lizzana ha preso il posto della Sandoz.
Una storia che può essere d'ispirazione a molti. La storia di come una startup sia riuscita a trasformare uno dei rifiuti più impattanti in circolazione in un'utile risorsa.