Arrivano dalla Fondazione Bruno Kessler alcuni dispositivi installati nel nuovo telescopio 'Veritas' in Arizona: il più grande al mondo con ottica a doppio specchio
Il telescopio in Arizona ha recentemente rivelato i primi segnali di raggi gamma provenienti dalla Nebulosa del Granchio, dimostrando il potenziale di tale tecnologia

TRENTO. C’è un pezzo di ricerca scientifico-tecnologica trentina nel telescopio che è stato installato nel sito dell’osservatorio 'Veritas' in Arizona, negli Stati Uniti.
I fotomoltiplicatori in silicio (SiPM) – dispositivi estremamente sensibili, in grado di rilevare singoli fotoni di luce – per il settore centrale del piano focale del telescopio sono stati realizzati nei laboratori della Fondazione Bruno Kessler.
Questi dispositivi sono progettati e fabbricati interamente nelle facilities della fondazione e vengono usati in molti grandi esperimenti di fisica di frontiera, tra cui l’osservatorio ground-based di raggi gamma di prossima generazione (CTA, Cherenkov Telescope Array) e l’esperimento DarkSide-20k per la ricerca della materia oscura.
Il telescopio in Arizona (il più grande con ottica a doppio specchio Schwarzschild-Couder mai realizzato) ha recentemente rivelato i primi segnali di raggi gamma provenienti dalla Nebulosa del Granchio, dimostrando il potenziale di tale tecnologia.
“Questo risultato”, dichiara Alberto Gola, che guida lo sviluppo dei SiPM alla FBK: “corona il successo di un progetto di Ricerca e Sviluppo iniziato cinque fa in collaborazione con l’Infn. Dimostra la grande competitività di Fbk e del suo team di ricercatori nella concezione e produzione di rivelatori ad alta tecnologia di livello mondiale, arrivando a superare per prestazioni anche i più importanti player internazionali, che sono grandi multinazionali del settore.
I SiPM sono una delle tecnologie chiave su cui Fbk investe da tempo. Questi sensori, oltre a essere utilizzati in ambito scientifico, hanno diverse applicazioni industriali in settori potenzialmente a forte impatto sulla vita quotidiana.