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Umidità e caldo, boom di zanzare tigre a Trento: "Nell'ultima settimana rilevate oltre 6500 uova su 47 ovitrappole''. Ecco le zone più colpite

Dopo un primo picco ad inizio luglio, nei primi giorni di agosto è stata rilevata una nuova impennata di uova (GUARDA LA MAPPA INTERATTIVA). Sono iniziate anche le rilevazioni oltre i 600 metri attraverso un progetto di citizen science

Di G.Fin - 08 agosto 2019 - 19:03

TRENTO. Umidità e temperature elevate, sono questi i due principali fattori che hanno portato nell'ultima settimana ad un vero e proprio boom di presenza della zanzare tigre.

 

A confermarlo sono le rilevazioni fatte dai ricercatori del Muse. Dal 2010, infatti, la Sezione di Zoologia degli Invertebrati e Idrobiologia del Museo delle Scienze conduce il monitoraggio delle ovature di zanzara tigre mediante ovitrappole in diversi siti nel territorio. Le ovitrappole vengono posizionate in tutte le aree pubbliche potenziali ospiti di focolai della zanzara, dal cimitero, alle piazze con fontane, a tutte le aree verdi della città. L'obiettivo è quello di monitorare la distribuzione della specie e individuare eventuali focolai.

 

Sono due i principali picchi rilevati dai ricercatori. “Le uova che abbiamo rilevato attraverso le ovitrappole hanno avuto un aumento notevole nella prima settimana di luglio. Poi a causa di pioggia e calo delle temperature sono diminuite anche le zanzare ma nell'ultimo campionamento che abbiamo fatto il 29 luglio è stata registrata una nuova impennata”.

 

I livelli registrati in questa prima settimana di agosto sono molto elevati. Stiamo parlando di oltre 6500 uova su 47 ovitrappole in totale sparse sul territorio. Ci sono zona come Vigo Meano e Meano dove sono state rilevate per la prima volta delle uova.

 

(Ingrandisci la mappa a schermo pieno e seleziona nel menù a sinistra i dati d'interesse)

 

 

Per quanto riguarda le altre zone, a Cognola già ad inizio di luglio la presenza delle uova era notevole. Altre zanzare sono state rilevate a Villazzano e Martignano se pur a numeri inferiori.

 

“Al momento – ci spiega Alessandra Franceschini del settore Zoologia degli invertebrati e Idrobiologia del Muse - le ovitrappole dove abbiamo trovato il maggior numero di uova sono a Trento in via Einaudi, a Cognola vicino il centro civico e a Mesiano”.

 

(Le uova di zanzara tigre viste allo stereomicroscopio sulla listella in masonite)

 

Le rilevazioni vengono fatte fino al limite dei 600 metri. L'aumento delle temperature ha portato però i ricercatori anche a spingersi oltre questo livello con monitoraggi a altezze superiori coinvolgendo quindi Montevaccino, Sopramonte, Candriai, Vanezze e Vason. “In questo caso abbiamo iniziato un progetto di citizen science con il coinvolgimento di tre famiglie per ogni zona che hanno dato la loro disponibilità a conservare le ovitrappole che vengono controllate ogni 15 giorni”. Al momento, però, questo genere di rilevazioni sono iniziate da poche settimane e i risultati non sono ancora significativi. I campionamento per quanto riguarda la città continueranno fino a fine ottobre.

 

(L'acquaterrario presente al Muse dove vengono ospitati gli adulti e larve di zanzara tigre e dove viene spiegato brevemente il ciclo vitale e le buone pratiche da adottare)

 

Per quanto riguarda la zanzara tigre, il ciclo vitale comprende 4 fasi, uova, larva, pupa e adulto, di cui le prime 3 sono acquatiche e la quarta è terrestre. La zanzara tigre punge sia all'aperto che al chiuso, specialmente nei piani più bassi dei fabbricati. All'aperto punge di giorno, soprattutto gambe e caviglie, nelle ore più fresche del mattino e del pomeriggio in zone ombreggiate (trovano rifugio soprattutto nelle aiuole, nelle siepi e negli arbusti).

 

Tuttavia, negli ultimi anni sono stati segnalati abbondantemente anche in zone assolate come i parcheggi dei supermercati o nelle aree industriali, dove ci sono pochi alberi. A pungere è la femmina che ha bisogno ogni 3-5 giorni di un "pasto di sangue" per la produzione delle uova, pasto che ottiene pungendo preferenzialmente l'uomo a gambe e caviglie ma anche altri mammiferi ed uccelli. 

 

 

Ecco i consigli per i cittadini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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