Studio di nuove terapie contro i tumori, premiata la ricercatrice trentina Denise Sighel
Ha vinto il secondo premio del Reaxys SCI Early Career Researcher Award 2019. Suo un progetto di ricerca il cui obiettivo è stato l’identificazione e la caratterizzazione di nuove molecole in grado di inibire selettivamente la proliferazione delle cosiddette “cellule staminali di glioblastoma”, considerate responsabili dell'insorgenza del glioblastoma multiforme uno dei tumori cerebrali più comuni e aggressivi nell'adulto

TRENTO. C'è anche una ricercatrice trentina, Denise Sighel, tra i vincitori della quinta edizione del Reaxys SCI Early Career Researcher Award il premio promosso dalla Società Chimica Italiana e Elsevier.
L'iniziativa ha come obiettivo quello di valorizzare i giovani talenti nel campo della ricerca chimica in Italia.
Ad annunciarlo è stato il gruppo giovani della Società Chimica Italiana (SCI) ed Elsevier, leader mondiale nel fornire soluzioni informative nell’area della scienza e della salute, in occasione del XXXIX Convegno Nazionale della Divisione di Chimica Organica della Società Chimica Italiana in corso a Torino.
I membri del Gruppo Giovani di Società Chimica Italiana sono stati invitati a presentare un saggio che descrivesse un progetto o un'idea di ricerca originale, avvalendosi di una banca dati scientifica.
Denise Sighel, dell’Università di Trento, ha ottenuto il secondo posto per un progetto di ricerca il cui obiettivo è stato l’identificazione e la caratterizzazione di nuove molecole in grado di inibire selettivamente la proliferazione delle cosiddette “cellule staminali di glioblastoma”, considerate responsabili dell'insorgenza del glioblastoma multiforme - uno dei tumori cerebrali più comuni e aggressivi nell'adulto - della sua progressione, della resistenza alle terapie e della sua ricorrenza.
Dopo l’identificazione di una molecola definitiva “lead”, si è proceduto a sintetizzare e caratterizzare analoghi di questa molecola, i quali in un prossimo futuro potrebbero essere usati come nuovi agenti terapeutici nella cura di questa patologia. Il progetto di ricerca è stato svolto durante il dottorato e si è basato su una stretta collaborazione tra i laboratori del professor Quattrone al Cibio e della professoressa Mancini al Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento.
“La ricerca di nuove terapie per il glioblastoma rimane una necessità impellente per i pazienti affetti da questa patologia. Spero che le molecole da noi identificate, che in base agli studi condotti finora si sono rivelate molto efficaci, siano una concreta speranza per farmaci futuri”, dichiara Denise Sighel. “Aver vinto il secondo premio del Reaxys SCI Early Career Researcher Award 2019 è stato per me un importante traguardo, che considero una conferma del valore del mio impegno nella ricerca scientifica”