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Smascherati da un italiano i ''poliziotti corrotti'' del cancro: Alberto Mantovani premiato dalla fondazione Pezcoller

Per la prima volta è stato premiato un ricercatore italiano che lavora in Italia. Galligioni: "Nonostante le difficoltà burocratiche e organizzative e di risorse è riuscito ad ottenere risultati importati nell'ambito delle ricerche contro il cancro"

Di Pier Paolo Bonini, Cristiano Eccel (Liceo Prati) - 25 febbraio 2019 - 15:52

TRENTO. “Una conoscenza rivoluzionaria”, così il presidente della fondazione Pezcoller Enzo Galligioni definisce la scoperta nel campo della ricerca oncologica di Alberto Mantovani laureato in Medicina e specializzato in Oncologia.

 

Il professore universitario nonché presidente della Fondazione Humanitas per la Ricerca ha infatti scoperto una stretta relazione tra infiammazioni e tumori: i macrofagi (globuli bianchi che provocano una reazione infiammatoria per distruggere batteri, virus e funghi) definiti come “poliziotti corrotti” anziché combattere, facilitano la crescita e lo sviluppo del cancro, il quale inibisce anche l’azione della proteina PTX3, in modo che non venga frenata la risposta infiammatoria.

 

Si apre così la strada a nuove strategie nella lotta contro i tumori, che si integrano con gli altri progressi dell’immunoterapia. La stessa proteina PTX3 è ora diventata un farmaco pronto ad essere valutato insieme alla “Trabectidina”, già in clinica, che riduce i macrofagi associati al tumore.

 

La fondazione si è affermata negli anni come uno dei più importanti enti impegnati nella ricerca contro il cancro a livello mondiale, ed è entrata in contatto con figure professionali tra cui otto premi Nobel: a quattro di questi è stato assegnato lo stesso premio Pezcoller prima della massima onorificenza dello scibile. L’edizione 2019 sottolinea l’importanza della ricerca nel nostro Paese premiando per la prima volta un ricercatore italiano che lavora nella penisola nonostante le difficoltà burocratiche e organizzative e di risorse. “Per la prima volta in trentuno anni - spiega il presidente Galligioni - è stata premiata una persona che è riuscita a portare avanti il lavoro di ricerca nel nostro Paese ottenendo risultati di prestigio”. Gli altri quattro ricercatori italiani premiati, che però lavorano all’estero, sono Carlo Croce, Mario Capecchi, Napoleone Ferrara e PierPaolo Pandolfi, tutti operanti negli USA.

 

La cerimonia di consegna del premio, aperta al pubblico, avrà luogo al Teatro Sociale di Trento sabato 11 maggio alle 10 e sarà preceduta da due lectures scientifiche alle Università di Padova e di Trento rispettivamente il 9 e 10 maggio.

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