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Protonterapia, nel 2018 trattati 301 pazienti. Collaborazione con il Meyer di Firenze per curare i tumori pediatrici

Visita di una delegazione toscana in via Al Desert. In atto uno studio congiunto per trattare neoplasie infantili con mix di chemioterapia e protonterapia. Fugatti: ''Auspico una cooperazione sempre maggiore''

Pubblicato il - 18 febbraio 2019 - 17:46

TRENTO. Sono 301 i pazienti provenienti sia dalla provincia, sia dall'Italia, sia dall'estero, trattati nel corso del 2018 al Centro di protonterapia di Trento. E in via Al Desert oggi è arrivata una delegazione della Regione Toscana e dell'ospedale pediatrico Anna Meyer Onlus di Firenze.

 

L'occasione della visita è stata fornita dai Campionati mondiali junior val di Fassa 2019 che, con la mascotte Neif, sostengono alcuni progetti rivolti ai più piccoli e divulgano l'attività della Fondazione dell'ospedale pediatrico Meyer, impegnato nella ricerca contro i tumori infantili del sistema nervoso centrale.

 

Una visita che servirà a rafforzare una collaborazione già attiva tra il Centro di Trento, l'unico di protonterapia pubblico in Europa, e l'Unità di neuro-oncologia del Meyer, appunto. Un lavoro congiunto che vede in corso un progetto di ricerca sui tumori infantili attraverso la combinazione di chemioterapia e protonterapia. Il progetto di ricerca coinvolgerà il personale medico, fisico e tecnico dell'Azienda sanitaria e i ricercatori di Tifpa, il Trento institute for fundamental physics and application, che si occupa di gestire la sala sperimentale del Centro di protonterapia e che è nato dalla collaborazione tra l'Istituto nazionale di fisica nucleare, l'Università di Trento, la Fondazione Bruno Kessler e l'Azienda sanitaria.

 

All'incontro di lunedì erano presenti per il Trentino, oltre al presidente Maurizio Fugatti e l'assessora Stefania Segnana, il presidente del consiglio regionale Trentino Alto Adige Roberto Paccher e il presidente del consiglio provinciale Walter Kaswalder. Per la Toscana hanno invece partecipato alla visita l'assessore regionale alla salute della Toscana Stefania Saccardi, la vicepresidente del consiglio regionale Lucia De Robertis, il consigliere regionale Leonardo Marras, il direttore generale Alberto Zanobini e il dirigente medico Jacopo Sardi. Tiziano Mellarini era presente in qualità di presidente onorario del comitato organizzatore dei Campionati junior.

 

"Auspico che in futuro la collaborazione fra le nostre realtà, in questo ambito, possa rafforzarsi" - ha detto durante il suo intervento Fugatti, parlando di un "centro d'eccellenza" il cui personale opera "in uno dei compiti più delicati che ci sono, anche dal punto di vista emotivo".

 

Anche da parte dell'assessora alla Salute Segnana l'augurio che in futuro i rapporti fra le realtà trentina e toscana possano farsi più stretti "per dare il massimo servizio e aiuto ai pazienti e alle loro famiglie, grazie a questa realtà straordinaria che abbiamo qui in Trentino".

 

Nella visita al Centro la delegazione è stata accompagnata dal direttore generale dell'Azienda sanitaria Paolo Bordon e dai medici Marco Cianchetti, Barbara Rombi, Marco Schwarz e Francesco Tommasino. Agli ospiti è stato presentato un caso specifico che vede la collaborazione tra Trento e il Meyer, impegnati assieme per curare un tumore di un piccolo paziente.

 

Nel Centro di protonterapia il primo paziente adulto è stato trattato il 22 ottobre 2014 ed il primo paziente pediatrico il 21 maggio 2015. Unità operativa dell'ospedale Santa Chiara, è una struttura specialistica dedicata alla cura dei tumori, che svolge anche attività di ricerca nell'ambito clinico, preclinico, spaziale, dei sensori e delle infrastrutture. Il Centro dispone di due sale dotate di gantry (la struttura che permette di indirizzare con grande precisione le radiazioni, ruotando a 360 gradi intorno al paziente) e di una sala a uso sperimentale e di ricerca, dotata di un fascio fisso. La sala sperimentale sarà impiegata nel corso del progetto di ricerca svolto in collaborazione con la Fondazione Meyer.

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