Per la nuova start-up trentina Sibylla che studia i farmaci del futuro arriva un maxi finanziamento di 2,4 milioni
Il progetto è nato dalla collaborazione tra Università degli Studi di Trento, Università di Perugia, Fondazione Telethon e Istituto nazionale di fisica nucleare. Tra qualche giorno la ricerca sbarcherà nella Silicon Valley con Sergio Mattarella. Deflorian: "Un esempio formidabile dell’innovazione che può scaturire dall’apertura mentale di eccellenti ricercatori in differenti discipline e provenienti da differenti università e istituzioni di ricerca"

TRENTO. Sibylla Biotech è una nuova azienda nata dalla collaborazione tra Università degli Studi di Trento, Università di Perugia, Fondazione Telethon e Istituto nazionale di fisica nucleare. Si occupa di ricerca farmacologica, e lo fa in modo innovativo.
Sibylla, infatti, si fonda su una piattaforma che permette di simulare la reazione tra molecole e, grazie ad una tecnologia avanzata, di scoprire nuove molecole destinate a diventare farmaci. L’interdisciplinarietà è la chiave del progetto: in campo ci sono competenze che vanno dalla fisica subnucleare all’informatica, dalla farmacologia alla biologia cellulare. Un fiore all'occhiello della ricerca, insomma.
Uno dei grossi problemi con cui la (nostra) ricerca deve sempre fare i conti è questo: la cronica mancanza di fondi. Succede spesso, infatti, che le ricerche più avanzate nel campo delle tecnologie fisiche e biomediche (ma non solo), per essere sviluppate, abbiano bisogno di qualcuno che ne capisca il valore, si lasci coinvolgere e decida di crederci. Di un investitore illuminato, insomma. Sibylla Biotech ha trovato il suo.
Il fondo Vertis Venture 3 Tech Transfer ha deciso infatti di investire 2,4 milioni di euro in questo progetto, supportato anche da Hit – Hub Innovazione Trentino. Una grande spinta imprenditoriale per le ricerche coordinate da Emiliano Biasini (professore associato dell’Università di Trento - Dipartimento Cibio e scienziato dell’Istituto
Telethon Dulbecco) e da Pietro Faccioli (professore associato dell’Università di Trento - Dipartimento di Fisica e membro permanente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare).
Si tratta dell’investimento più significativo degli ultimi cinque anni destinato ad nuova azienda trentina nata come start-up. Un esempio di buona pratica che tra pochi giorni, il 17 e 18 ottobre, verrà presentata oltreoceano. Il professor Faccioli, infatti, sarà tra i rappresentanti dell'eccellenza imprenditoriale e scientifica italiana che accompagneranno Sergio Mattarella durante la sua visita in Silicon Valley in occasione dell'Us Innovation Forum.
“La storia di Sybilla - spiega Achille Spinelli, assessore provinciale allo Sviluppo economico, ricerca e lavoro - è una storia emblematica di successo e di come noi vorremmo la ricerca potesse evolvere verso iniziative imprenditoriali. Il punto di inizio è una ricerca interdisciplinare di qualità fra diverse aree scientifiche e che mette a fattore comune diversi istituzioni scientifiche e di ricerca".
Anche Flavio Deflorian, prorettore al supporto al sistema produttivo dell'Università di Trento, esprime grande soddisfazione: "L’Italia è tra i migliori paesi al mondo per qualità della ricerca e valore dei ricercatori. Sibylla Biotech è un esempio formidabile dell’innovazione che può scaturire dall’apertura mentale di eccellenti ricercatori in differenti discipline e provenienti da differenti università e istituzioni di ricerca, il cui enorme potenziale potrà essere abilitato dalle risorse finanziarie del nostro fondo".
Investire nella ricerca, in fondo, è investire in quello che siamo, saremo o, più semplicemente, potremmo essere.