''Come studente transessuale l'Università è un'odissea di coming out obbligati ma grazie ai professori tutto è stato meno difficile''
Il post di uno studente sulla pagina Facebook ''Spotted: Unitn'' ha aperto il dibattito sulla questione delle ''carriere alias''. La prorettrice Poggio: ''“L'Università di Trento è stata tra i primi atenei in Italia ad adottare una procedura per il rilascio del 'doppio libretto' per gli studenti o le studentesse in transizione di genere ma con il passaggio al libretto elettronico si sono avuti problemi''

TRENTO. “Vorrei ringraziare i professori dell'Università di Trento per la loro umanità. Come studente transessuale ancora privo di documenti "ufficiali", l'università è un'umiliante odissea di coming out obbligati a ogni singolo appello. Nonostante il mio rammarico (credevo e speravo che UniTN avesse delle carriere alias attivabili) e il mio timore, ho finora trovato solo professori comprensivi, attenti e incredibilmente gentili; e non parlo solo di professori giovani, ma anche –e forse soprattutto– quelli più avanti con l'età. Grazie per aver reso meno mortificante una situazione non facile, gestendola con tutto il tatto che si possa desiderare”.
E' un messaggio forte quello che uno studente transessuale dell'Università di Trento ha voluto lasciare nella pagina Facebook “Spotted UniTN” per testimoniare come, in situazioni delicate come questa, non manchino ostacoli e come spesso ci si ritrovi ancora ad affrontare umiliazioni per colpa di una burocrazia che poco ha a che vedere con l'individualità delle persone.
Da un lato lo studente transessuale ringrazia i professori “comprensivi e attenti” ma dall'altro ha anche sottolineato il proprio dispiacere nel vedere come in una Università come quella di Trento non sia oggi possibile attivare delle carriere Alias.
“In pratica la segreteria ti dà un foglio A4 con su scritto 'Lo studente ABC ha una diagnosi di disturbo dell'identità di genere, si prega di chiamarlo XYZ in seduta d'esame' La tessera dei servizi riporta comunque il nome ABC, su tutte le iscrizioni risulti come ABC, l'indirizzo istituzionale è del tipo ABC.cognome@studenti.unitn.it... Devi solo affidarti alla comprensione dei professori, che potrebbero davvero rovinarti la vita universitaria chiamandoti ABC invece di XYZ all'appello, o mettendo il nome ABC sui risultati affissi online, o chiamarti con i pronomi sbagliati a lezione (perché tanto loro sanno sia il tuo nome anagrafico che il tuo sesso biologico)”.

In realtà anche all'Università di Trento è stata attivata negli scorsi anni una “Gestione identità alias per studenti transgender”. Di cosa si tratta? Se uno studente o una studentessa dell’Università di Trento ha intrapreso il percorso di transizione (Female to Male o Male to Female), può richiedere che il “nome di scelta” sia riconosciuto e utilizzato ai fini delle procedure interne all’Ateneo. In questi casi viene rilasciata un’apposita dichiarazione da utilizzare durante il percorso universitario nelle occasioni di verifica dell’identità, come ad esempio nello svolgimento degli esami.
Il problema per quanto riguarda l'ateneo trentino è che attualmente l'attivazione della identità alias non è disponibile. Per chiarire la situazione ci siamo rivolti alla professoressa Barbara Poggio, prorettrice alle politiche di equità e diversità.
“L'Università di Trento è stata tra i primi atenei in Italia – ci ha spiegato la pro-rettrice Poggio - ad adottare una procedura per il rilascio del 'doppio libretto' per gli studenti o le studentesse in transizione di genere. Questo grazie ad una proposta fatta nel 2005. Poi abbiamo avuto una informatizzazione delle varie procedure interne che hanno riguardato anche il libretto cartaceo e il passaggio della reintroduzione delle carriere alias è stato più lento del previsto. Altre università sono state più veloci mentre noi, purtroppo, abbiamo avuto dei problemi di tipo amministrativo”.
La questione, ha spiegato la pro-rettrice Barbara Poggio, si starebbe risolvendo. A breve, infatti, il Senato accademico dovrebbe dare il via libera all'introduzione di nuovi provvedimenti ancora più inclusivi.
“A breve – ha spiegato la professoressa Poggio - attiveremo un sistema innovativo. Ci stiamo impegnando per garantire una maggiore tutela alle persone, nel rispetto della loro identità e riaffermando i principi di inclusione. Tutto questo anche osservando le raccomandazioni che sono arrivate dall'ultimo incontro organizzato dalla Conferenza nazionale degli organismi di Parità delle università italiane”.
Per migliorare le procedure in atto, su impulso del Comitato Unico di Garanzia dell’Ateneo, l'Università sta predisponendo alcune proposte specifiche per la carriera alias, che verranno sottoposte agli organi di Ateneo a breve e che, a partire dal prossimo anno accademico – è stato spiegato - consentiranno alle persone interessate di poter fruire di maggiori tutele, anche sul piano del rispetto della riservatezza, compatibilmente con le disposizioni del nostro ordinamento giuridico in materia di identità anagrafica.