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Come creare il sito internet più leggibile anche per persone con dislessia: ecco le regole dell'Università di Trento pubblicate su Scientific Reports

Quattro gli elementi imprescindibili mentre ''grassetti'', il tipo di font o un forte contrasto tra sfondo e parole non sarebbero determinanti. Ecco le conclusioni dello studio condotto assieme all'Università di Milano

Pubblicato il - 03 settembre 2019 - 18:07

ROVERETO. Maggiore è il carattere, più leggibile è il testo, allineamento a sinistra (non centrato o giustificato), utilizzo di intestazioni o titoletti, maggiore ampiezza possibile dell'interlinea: queste le quattro regole da tenere sempre a mente per creare il proprio sito internet. A qualcuno potranno apparire banali e scontate ma in realtà così non è nel mare magnum della rete sono questi gli elementi che possono far sì che un sito risulti più fruibile di altri.

 

A certificarlo l'Università di Trento che ha pubblicato oggi uno studio sulla rivista Scientific Reports (QUI L'ARTICOLO) teso proprio a stabilire come costruire pagine web davvero leggibili anche per persone con problemi di dislessia. 

 

Lo studio del Dipartimento di Scienze cognitive, svolto in collaborazione con l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, spiega come costruire testi più inclusivi e più accessibili. Indicazioni particolarmente utili per chi compila le linee guida per l'accessibilità dei contenuti web e per chi realizza testi digitali e che possono aiutare anche i fruitori finali dei siti (i proprietari) a capire se il loro sito è funzionale o meno.

 

D'altronde secondo il Global Digital Report 2019 i siti internet sono oggi oltre 1,7 miliardi. Quasi 55 milioni di italiani navigano per ore tra la lettura delle notizie, la consultazione dei profili social, l’aggiornamento dei blog o la ricerca di beni e servizi da acquistare. Le pagine internet disponibili in rete sono tra loro molto diverse: cambiano i colori delle scritte e dello sfondo, la grandezza e il tipo di carattere, l'impaginazione o la quantità di testo impiegato.

 

Una grande flessibilità di aspetto che però non sempre aiuta l’utente a capire bene le informazioni. Anche perché leggere su un monitor o su un telefono può essere più faticoso che leggere su carta. Come si fa a rendere le pagine web più leggibili? Come adattarne l’aspetto a diverse categorie di utenti facilitando l’accesso, ad esempio alle persone con dislessia? Queste le domande alle quali voleva dare risposta lo studio dell’Università di Trento che mostra come alcuni elementi in una pagina web possano davvero fare la differenza e offre le linee guida per costruire pagine web più inclusive.

 

Tra gli elementi che migliorano la leggibilità, quattro quelli principali:

- Grandezza del carattere – lo studio ha analizzato testi con caratteri che variavano da 10 a 18 punti di dimensione. Maggiore è il carattere, più leggibile è il testo. 
- Allineamento del testo a sinistra (non centrato o giustificato)
- Utilizzo di intestazioni o titoletti che diano un'indicazione del contenuto del paragrafo
- Ampiezza dell'interlinea – lo studio ha preso in esame testi con interlinea che variava da uno spazio grande quanto il carattere a uno spazio grande circa il doppio. Maggiore è l'interlinea, più il testo è leggibile.

L’uso di questi e altri accorgimenti rende i contenuti accessibili anche a persone con dislessia, non solo in caso di bambini o ragazzi, ma anche nel caso degli adulti. Gli stessi elementi potrebbero rivelarsi utili, del resto, anche per le persone anziane (anche se questo nello studio non è stato direttamente indagato).

Lo studio

Il gruppo di ricerca, coordinato dal ricercatore  Michele Scaltritti del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento e dal ricercatore Simone Sulpizio, dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano ha realizzato una serie di esperimenti coinvolgendo un’ottantina di partecipanti, adulti e ragazzi delle scuole medie. Tra loro, sia lettori tipici sia lettori con dislessia.

 

Ai partecipanti è stato richiesto di leggere alcune pagine internet selezionate dal web, eterogenee per aspetto e per caratteristiche tipografiche. Durante la lettura sono stati registrati i loro movimenti oculari. I risultati di questa analisi mostrano che diverse caratteristiche tipografiche influenzano la leggibilità dei testi.

 

L’allineamento del testo o l’utilizzo di intestazioni sono elementi che, ad esempio, possono aiutare tutti i tipi di lettori. La larghezza delle colonne o la quantità di testo nella pagina invece hanno effetti specifici a seconda del tipo di lettore. Altri elementi ancora – come il tipo di font utilizzato, l'uso di evidenziazioni come il grassetto o il corsivo, oppure l'uso di un forte contrasto testo/sfondo – non risultano aver alcun impatto sulla leggibilità dei testi.
 

In generale lo studio indica che la semplice manipolazione di alcune caratteristiche dell'aspetto delle pagine internet – un'operazione semplice ed economica – può essere sufficiente per migliorare la leggibilità dei testi. Un miglioramento che è spesso riscontrabile in tipologie di lettori diverse: più o meno esperti, tipici o con dislessia. Ecco perché l'applicazione di tali migliorie può contribuire alla realizzazione di testi più inclusivi, più accessibili a tutti gli utenti. 

Lo studio, che è durato alcuni anni, è stato coordinato dal Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento con la collaborazione Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell'Informazione dell’Ateneo trentino, della Fondazione Marica De Vincenzi ONLUS, della Facoltà di Scienze e Tecnologie Informatiche dell’Università di Bolzano, della Facoltà di Psicologia e del Centro di Neurolinguistica e Psicolinguistica dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Lo studio è stato finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.

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