Ail e Università assieme per la lotta contro i tumori del sangue: siglato un protocollo per l'avvio di due progetti di ricerca
L'attività sarà articolata in due filoni, legati all'età pediatrica e ai pazienti adulti. Si cercano nuove terapie per le sindromi mielodisplastiche e la leucemia mieloide acuta

TRENTO. Un protocollo per cercare di sconfiggere le leucemie, i linfomi e il mieloma. Lo hanno firmato in Rettorato il presidente dell'Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma (Ail) Roberto Valcanover e il direttore del Dipartimento Cibio dell'Università di Trento Alessandro Quattrone. Due i progetti che saranno sostenuti, uno in ambito pediatrico e uno relativo alle persone adulte.
Dopo due anni di collaborazione, saranno ora sviluppate in modo più strutturato iniziative congiunte di ricerca per giungere all'identificazione di potenziali nuove molecole terapeutiche per la leucemia e altre malattie del sangue. Il responsabile del protocollo per Ail sarà Gianluca Farina, mentre il responsabile scientifico della collaborazione per il Cibio sarà Paolo Macchi.
Il protocollo ha durata di tre anni ed è rinnovabile. La collaborazione si concretizzerà con l'attivazione, da parte del Cibio, di assegni di ricerca, borse di dottorato e altre forme di contratto a favore di giovani finanziati da Ail Trentino su base annuale. La previsione è quella di riuscire a coinvolgere due giovani ricercatori o ricercatrici nel corso del triennio che verranno affiancati da studenti delle lauree triennali e magistrali che svolgeranno la tesi sperimentale su queste tematiche.
Due, appunto, i progetti di partenza. Il primo riguarda le sindromi mielodisplastiche (Smd) in età pediatrica e sarà svolto da Lorena Zubovic del laboratorio diretto da Paolo Macchi. Le Smd sono malattie del sangue causate da danni nel Dna delle cellule staminali presenti all'interno del midollo osseo. In sostanza le cellule danneggiate non riescono a produrre una quantità adeguata di cellule del sangue funzionali, causando una carenza di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. In circa un terzo di pazienti con sindromi di questo tipo la malattia degenera in leucemia mieloide acuta (Lma).
E proprio qui entra in ballo l'altro progetto che si concentra proprio sulla leucemia mieloide acuta, una malattia più tipica dell'età adulta. Lo studio indagherà il ruolo della modifica dell'Rna nell'insorgenza e nella progressione maligna della malattia.