Un intero corso di studi sul vino e le viti con tanto di cantina didattica. Inaugurato l'anno accademico alla Fondazione Mach
Dalle superiori fino al dottorato, un percorso di eccellenza. Segrè: "Formiamo gli studenti a 360°". Inaugurata anche la nuova cantina didattica

TRENTO. A San Michele è stato festeggiato l’inizio dei corsi scolastici e universitari 2018/2019 con una lectio magistralis tenuta da un ospite d’eccezione: Stefano Mancuso dell'Università di Firenze, dove ha fondato e dirige il Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale.
Dalla scuola superiore - professionale e tecnica - al corso post diploma per enotecnico, per finire con il corso di laurea in Viticoltura ed Enologia e il dottorato del Centro Agricoltura Alimenti Ambiente. Nel campus della Fondazione, grazie al Centro Agricoltura Alimenti Ambiente (C3A) costituito con l’Università di Trento, è presente una filiera formativa che potenzialmente copre 14 anni di studi nel campo viticolo-enologico.
“Piante e animali – ha detto il professor Stefano Mancuso agli studenti delle superiori e dell’università riuniti in aula magna - rappresentano due mondi diversi e per molti aspetti opposti. Le piante sono lente, gli animali veloci, le piante sono statiche, gli animali mobili, le piante producono materia, gli animali la consumano. Fra questi due poli opposti oscilla la vita del pianeta. Conosciamo molto di ciò che riguarda gli animali, nulla di ciò che riguarda le piante".
"Eppure - ha proseguito - le piante sono la vita del pianeta, rappresentando la quasi totalità della massa vivente, mentre gli animali con la loro minuscola percentuale di biomassa appaiono del tutto irrilevanti. I meccanismi, i comportamenti, la difesa, la comunicazione, le strategie di espansione, la resistenza, l’organizzazione, la stessa evoluzione, tutto segue nelle piante una propria via originale e ‘sostenibile’ che non possiamo più permetterci di ignorare”.
Il presidente della Fondazione Mach, Andrea Segrè, ha aperto la lectio magistralis sottolineando l’unicità dell’offerta formativa costruita negli anni a S. Michele all’Adige. “Formiamo gli studenti a 360°: potenzialmente arrivano da noi a 14 anni come matricole delle superiori e possono concludere con il dottorato".
“La viticoltura e l’enologia – ha spiegato il rettore dell’Università di Trento, Paolo Collini - sono da sempre settori strategici per il Trentino. Fino a pochi anni fa l’Università su questi temi si era tenuta ai margini. Oggi invece, grazie al progetto avviato con la Fondazione Edmund Mach, l’Ateneo partecipa da protagonista riconoscendo nell’importanza economica dell’agricoltura anche un valore di presidio per la comunità"
Marco Dal Rì, dirigente del Centro Istruzione e Formazione, ha voluto dare evidenza all’eccellenza della Fondazione Mach nell’ambito viti-enologico fin dalle sue origini, mentre la direttrice del Centro Agricoltura Alimenti Ambiente, Ilaria Pertot, ha fatto un bilancio sul corso di laurea in Viticoltura ed Enologia.
Alla fine della lectio è stata inaugurata la nuova cantina didattica. La struttura, con una superficie di circa 200 metri quadrati, è stata allestita secondo i più innovativi criteri della didattica, con impianti ad hoc per favorire l’apprendimento dei ragazzi senza sacrificare la produttività. Essa permette di seguire con gli studenti l’intera filiera viti-vinicola, a partire dalla gestione del vigneto didattico adiacente, la raccolta, passando per l’incantinamento, le fasi di pigiatura, mostatura e, infine, l’imbottigliamento.
Il fiore all’occhiello della struttura sono la batteria di serbatoi di varie volumetrie termocondizionati e gestibili singolarmente con un software dedicato. "Per gli allestimenti aggiuntivi - ha aggiunto il direttore generale - sarà favorita una collaborazione con le aziende produttrici di impiantistica per avvicinare gli studenti al mondo enologico e, contestualmente, testare in modo sperimentale i macchinari più all’avanguardia del settore".