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Udu e Rete degli studenti medi in piazza a Trento: ''Non staremo zitti davanti a chi tenta di rubarci il futuro''

Manifestazioni in tutta Italia e anche a Trento gli studenti si sono incontrati in piazza D'Arogno. Sofia Giunta (UDU) e Anna Garilli (Rete degli Studenti medi) "Il livello della nostra università e dell'istruzione in Trentino non devono cedere il passo a tagli e svilimenti"

Di G.Fin - 16 novembre 2018 - 17:28

TRENTO. No alle false promesse sul diritto allo studio e no ai tagli dei finanziamenti . “Il nostro ateneo ha degli standard elevati e noi non saremo di certo spettatori di chi vuole smantellare i tanti e importanti passi in avanti fatti nel corso degli ultimi anni”. E' arrivata anche a Trento l'onda della grande manifestazione “Giù la maschera" messa in campo da Udu (l'Unione degli Universitari) e della Rete degli Studenti Medi in tutta Italia. Una manifestazione durante la quale si è parlato del governo nazionale ma anche di quello locale ponendo l'attenzione su temi importantissimi per il futuro

 

Gli studenti, nelle prime ore di ieri pomeriggio, si sono incontrati in piazza D'Arogno e qui assieme hanno discusso sull'importante ruolo che ha oggi l'Università, sull'importanza di investire e di non fare passi indietro sul cosiddetto welfare universitario.

 

“Dobbiamo stare molto attenti – ha spiegato Sofia Giunta, coordinatrice dell'Unione degli Universitari – perché il clima a livello governativo e ministeriale è cambiato e questo può impattare anche sulla nostra Università che da anni ha raggiunto standard molto elevati”.

 

No quindi ad un taglio agli investimenti e ad uno svilimento della cultura. “Il Governo – ha affermato Sofia Giunta - per mesi ha continuato a fare propaganda elettorale, senza preoccuparsi di reali investimenti sull’istruzione. Sono state lasciate correre troppe uscite pubbliche che evocano periodi bui per il nostro paese. Pensiamo davvero che non tocchi anche noi, come studenti trentini, il razzismo istituzionalizzato, il clima d’odio che è stato cavalcato ad arte? Pensiamo davvero che i tagli all’istruzione non avranno ripercussioni sull’approccio in generale all’Università? Non possiamo dimenticarci il valore della cultura e il valore dell’istruzione, anche in un Ateneo che raggiunge i massimi livelli in termini di valutazione e qualità. L’inclusione e la valorizzazione delle diversità del singolo devono rimanere al primo posto”.

 

Preoccupazione è stata espressa anche per quanto riguarda il nuovo governo provinciale a trazione leghista. “E' fondamentale – ha spiegato la coordinatrice di Udu – che la qualità dei progetti sia tenuta alta. Su tematiche come l'integrazione e l'equità la nostra Università si è sempre contraddistinta e così deve continuare a fare”.

Un no chiaro da parte degli studenti universitari è arrivato per l'abolizione del valore legale della laurea come ventilato dal vicepremier Matteo Salvini. “Togliere valore alla laurea – ha spiegato Giunta - non è il modo per poter valorizzare i percorsi verso il mondo del lavoro e non è l'approccio giusto per occuparsi dell'Università in generale. Non è questo che serve soprattutto in un Paese dove il tasso di abbandono è altissimo”.

 

A organizzare e a prendere parte alla manifestazione anche la Rete degli Studenti Medi. “Siamo qui per sensibilizzare e informare gli studenti su tutto quello che sta accadendo” ha affermato Anna Garilli, Coordinatrice della Rete degli Studenti Medi Trento. “Non possiamo pensare che quello che sta facendo il governo nazionale con la cultura e l'università non ci riguardi – ha proseguito – perché andrà ad impattare sul nostro presente e sul nostro futuro”.

 

La Rete degli Studenti Medi punta il dito contro i fondi che il governo giallo – verde avrebbe assicurato durante la campagna elettorale per smentirsi subito dopo la vittoria elettorale. “Chiediamo – ha spiegato Garilli - che questo Governo metta giù la maschera rispetto alle promesse fatte. Non è accettabile che si promettano più fondi, per fare propaganda, ma che allo stesso tempo il Ministro dell’Istruzione dica che 'bisogna scaldarsi con la legna che si ha', e che pochi giorni dopo si annuncino 29 milioni di euro di tagli: 14 sulla scuola e poi 15 sull’università”. Un clima, spiegano gli studenti, che può avere anche qualche riflesso sulle politiche provinciali. “Vogliamo far riflettere i nostri coetanei su questo. Ne discuteremo senza nasconderci perchè  è necessario far capire che cambiare il nome e ridurre le ore di alternanza non risolverà il problema dello sfruttamento. I 56 milioni 'risparmiati' con il taglio delle ore, nessuno sa dove finiranno”.

 

La manifestazione di oggi, hanno spiegato le due coordinatrici Sofia Giunta e Anna Garilli, è un punto di partenza “per lavorare tutti assieme affinché il livello della nostra università e dell'istruzione in Trentino non cedano il passo a tagli e svilimenti che nulla hanno a che vedere con l'impegno portato avanti in questi anni”.

 

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