L'Università ribalta la celebre foto di Solvay e vince il premio per la "comunicazione scientifica"
Un doppio premio per l'Ateneo trentino, che emerge per la "comunicazione scientifica" e in quello, prestigiosissimo, "Enrico Fermi", che vede in quest'ultimo caso Lev P. Pitaevskii in prima linea

TRENTO. Il progetto iconografico "Trento-Solvay" dell'Università di Trento è stato premiato al Congresso nazionale della Società italiana di fisica.
Un doppio premio per l'Ateneo trentino, che emerge per la "comunicazione scientifica" e in quello, prestigiosissimo, "Enrico Fermi", che vede Lev P. Pitaevskii in prima linea.
Tra gli scienziati più importanti del settore, un punto riferimento e più volte vicino al Nobel, è stato premiato per "il notevole contributi nella comprensione delle proprietà quantistiche della materia condensata".
Curioso e importante, il premio in "comunicazione scientifica", che vede primeggiare un progetto avviato l'anno scorso per rappresentare talento, capacità di visione e innovazione fisica. Tutto attraverso una foto iconica, simbolo di un periodo storico caratterizzato per la marcata assenza di scienziate.
E si parte dalla fotografia scattata novant'anni fa, novantuno per la precisione, a margine del Congresso di Solvay del 1927. Un'immagine che immortala 28 scienziati e una solo scienziata, Marie Skłodowska Curie.

Per festeggiare la ricorrenza l'Università di Trento e la Società italiana di fisica hanno riproposto, l'anno scorso, una rivisitazione unica di quella foto, una posa di 28 fisiche italiane e un solo fisico.

"L'obiettivo - spiega Alessandra Saletti dell'Ufficio stampa dell'Università di Trento - è quello di rappresentare la realtà attuale della fisica. Un mondo che vede tantissime donne brave, riconosciute e stimate. Un modo per raccontare che dall’epoca di Marie Skłodowska Curie sono stati fatti tanti passi in avanti per aumentare la presenza e le carriere delle donne nella fisica. Ma molto si può ancora fare".
Un'iniziativa promossa per sensibilizzare sull’importanza di rendere visibile le tante scienziate che già lavorano nel campo della fisica in Italia, ma anche per incoraggiare la diffusione di modelli femminili per quanto riguarda gli ambiti scientifici: una riflessione sulle carriere scientifiche delle donne.
"Tra gli obiettivi - conclude Saletti - la promozione di una narrazione diversa e più positiva sul tema pari opportunità attraverso il valore del merito. Questo può aiutare a aprire uno spazio di dibattito e visibilità sul tema, ma anche creare un’occasione di incontro e confronto tra le ricercatrici e aumentare la consapevolezza delle ricercatrici sulla capacità di influenzare le diverse dinamiche con l'esempio".