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L'agricoltura si innova e punta sui droni, test nel campus della Fondazione Mach

Quando questi modelli sono sufficientemente alimentati di dati in realtime si riesce a prevedere con precisione l'attacco del patogeno e di conseguenza a utilizzare in modo ottimale in quantità, qualità e tempismo i trattamenti necessari. In questo modo si minimizza l'uso dei fitofarmaci garantendo comunque la completa difesa della coltura

Di Gianmarco Fontana - Istituto Ivo de Carneri - 26 gennaio 2018 - 13:28

SAN MICHELE. Il comparto dell'agricoltura va verso l'innovazione e prevede l'utilizzo dei droni. Robot, che negli ultimi dieci anni hanno preso spazio in diversi ambiti. E anche in Trentino questi velivoli sorvoleranno i campi di raccolta per recepire dati utili e statistiche, ma questi sopralluoghi sono fatti anche per monitorare i campi stessi.

 

Un piano al centro dell'incontro formativo targato Fondazione Edmund Mach, realtà che nell’ultimo quinquennio ha sperimentato l’utilizzo del drone con risultati positivi. 

 

Un progetto che vede la sinergia tra Università di Trento, Trentino Sviluppo, Istituto 'Martino Martini', Itafly e aeroporto Caproni di Verona, coordinati dalla Provincia di Trento. L'obiettivo è quello di sviluppare un sistema aeronautico dedicato appositamente a queste innovazioni tecnologiche.

 

"Questo incontro - evidenzia Sergio Menapace, direttore generale di Fem - è la prima fase di attuazione di questo percorso comune che è finalizzato ad illustrare quanto stiamo realizzando in termini di ricerca, sperimentazione e formazione in ambito droni, consapevoli che il settore agricolo e forestale è quello di principale interesse applicativo per queste nuove tecnologie".

 

Tra i punti evidenziati anche quello di formare i giovani in questo ambito per garantire future professioni per lo sviluppo economico del territorio. 

 

Nel corso dell'incontro è stato presentato anche il progetto 'Ticchiolatura', portato avanti dalla Fondazione Mach, Metacortex e Università di Trento nella raccolta dei dati sugli alberi di melo

 

Un'iniziativa che ha visto il coinvolgimento di studenti e figure di spicco nel settore, tra i quali Mario Braga (presidente del Consiglio del collegio nazionale dei periti agrari), Federico Giuliani, Luca Nabacino (general manager Italfly Aviation) e Melissa Scommegna, ma anche Federico ScandellaFabio Zottele del Centro trasferimento tecnologico e Nicola La Porta del Centro ricerca e innovazione, mentre lo studente Paolo Crocetta ha parlato del progetto di confronto tra il treeclimbing ed il volo con drone per il monitoraggio degli alberi.

 

I dati sulla suscettibilità dei frutteti alla ticchiolatura vengono utilizzati per integrare i modelli di diffusione delle malattia, come ad esempio il modello RimPro, usato in Trentino e in buona parte d'Europa. Quando questi modelli sono sufficientemente alimentati di dati in realtime si riesce a prevedere con precisione l'attacco del patogeno e di conseguenza a utilizzare in modo ottimale in quantità, qualità e tempismo i trattamenti necessari. In questo modo si minimizza l'uso dei fitofarmaci garantendo comunque la completa difesa della coltura.

 

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