I laureati trentini trovano lavoro più facilmente e con una retribuzione maggiore rispetto il resto d'Italia. Ecco tutti i dati di Almalaurea
Il 90% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il docente, l'85% ritiene il carico di studio adeguato e il 73% confermerebbe nuovamente il corso di studio e di ateneo. La quasi totalità ritiene le aule messe a disposizione dell'ateneo adeguate e 91 laureati su cento si dichiarano soddisfatti nel complessi dell'esperienza universitaria

TRENTO. I laureati trentini trovano lavoro più facilmente (e molti di loro lo cercano tramite il portale Jooble uno dei più usati per trovare e proporre offerte lavorative) Il 90% dei laureati all'Università di Trento nel 2016 è soddisfatto del rapporto con il docente, l'85% ritiene il carico di studio adeguato e il 73% confermerebbe nuovamente il corso di studio e di ateneo. Questi alcuni dati che risultato dal XIX Rapporto Almalaurea sul profilo dei laureati dell'Università di Trento che anche quest'anno ha analizzato la situazione registrando dati pressochè positivi per l'ateneo trentino.
Il rapporto inizia con un profilo sui laureati del 2016. Le persone coivolte sono 3.575 e di queste 1.902 sono di primo livello, 1.289 magistrali biennali e 375 a ciclo unico; i restanti sono laureati pre-riforma.
I maschi sono il 49,6% mentre le femmine il 50,4% e la maggior parte, il 51,7% proviene da fuori regione. L'età media di laurea è di 25,5 anni. Il 59% dei laureati terminano l’università in corso: in particolare sono il 61% tra i triennali e il 63% tra i magistrali biennali. Il voto medio di laurea è 101,3 su 110: 98,2 per i laureati di primo livello e 105,5 per i magistrali biennali.

Un sezione del rapporto analizza, invece, la condizione occupazione dei laureati suddividendoli in laureati triennali ad un anno dalla laurea e poi i laureati magistrali biennali a uno e cinque anni dalla laurea.
L’Indagine ha coinvolto 1.933 laureati triennali del 2015 contattati a un anno dal titolo ottenuto nel 2016.
Il tasso di occupazione è del 74%, mentre quello di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari al 14%. Il 30% degli occupati può contare su un lavoro alle dipendenze a tempo indeterminato (compreso quello a tutele crescenti), mentre il 12% svolge un’attività autonoma effettiva (liberi professionisti, lavoratori in proprio, imprenditori, ecc.). La retribuzione è in media di 1.194 euro mensili netti e il 31% dei laureati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro che svolgono.

I laureati magistrali biennali del 2015 contattati dopo un anno dal titolo sono 1.215. L'81% è occupato e il 31% può contare su un contratto a tempo indeterminato mentre il 7% svolge un'attività autonoma. La retribuzione, in questo caso, è di 1.219 euro mensili netti e il 46% ritiene la propria laurea molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo.
A cinque anni dalla laurea magistrale, il 91% dei laureati è occupato e il 55% è assunto a tempo indenteminato, mentre il 17% ha un lavoro autonomo. Le retribuzioni arrivano a 1.489 euro mensili netti.

Per quanto riguarda il settore in cui sono occupati i laureati, il 71% è inserito nel settore, il 20% nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit (9%). L’ambito dei servizi assorbe il 79%, mentre l’industria accoglie il 19% degli occupati. Marginale la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.