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Blitz degli studenti nel palazzo della Provincia: ''Vogliamo l'innalzamento del livello ISEE per il diritto allo studio''

Entrano fin davanti alla porta dell'assessora all'Università e appiccicano un cartello con le richieste. Sara Ferrari: "Abbiamo stanziato e confermato anche per i prossimi anni un milione di euro ma io mi confronto con i rappresentanti eletti"

Di db - 17 novembre 2017 - 13:05

TRENTO. Sono entrati dalla porta che si apre su via Vannetti e si sono diretti verso le scale che portano all'assessorato all'Università e Ricerca. Gli studenti del Collettivo universitario Refresh avrebbero voluto parlare con Sara Ferrari ma sono stati fermati dalla vigilanza.

 

"Non è in ufficio", hanno spiegato i funzionari intervenuti, ma oggi è la Giornata del diritto allo studio e se l'assessora non c'è il 'biglietto da visita' dev'essere attaccato alla sua porta. L'azione degli universitari, una decina in azione all'interno del palazzo della Provincia, è determinata: salgono le scale, attraversano il corridoio e davanti allo porta dell'assessora Ferrari lasciano il cartello:


"Siamo venuti qua in Provincia - spiegano gli studenti - per chiedere l'innalzamento della soglia ISEE a 23 mila euro. L'anno scorso siamo rimasti con la promessa dell'assessora che si sarebbe innalzato - continuano - ma un anno dopo ci ritroviamo ancora con i fondi tagliati".

 

L'azione si risolve pacificamente dopo che i carabinieri, intervenuti assieme alle volanti della Polizia, identificano gli studenti nell'atrio del palazzo di piazza Dante.

 

"Un anno fa il passaggio da ICEF a ISEE chiesto dagli studenti comportava per automatismo il raddoppio degli importi delle borse e il dimezzamento dei beneficiari con una soglia ISEE a 18 - spiega però Sara Ferrari, oggi impegnata fuori città - ma lo sforzo della giunta di finanziare con un milione di euro in più le borse di studio ha consentito di fissare il livello ISEE a 21.5".

 

[continua dopo il video]

 

 

"Per mantenere questo importante livello, nella finanziaria che andrà a breve all’esame del Consiglio, quel milione in più è stato confermato anche per il 2018 e 2019. Come detto - spiega - la disponibilità a ragionare su come migliorare il diritto allo studio c’è sempre, certo purché non si sposi la logica di considerare inadeguato quello che 12 mesi fa era prima un obiettivo da raggiungere, e poi un risultato raggiunto con il plauso di tutti".

 

Ma l'assessora ha un appunto anche sul metodo: "Siano rispettati ruoli e luoghi. Ho incontrato pochi giorni fa rappresentanti degli studenti, anche membri del cda dell’opera, che mi hanno chiesto un appuntamento per discutere di dati e cifre. Entrare in assessorato pretendendo incontri e attaccando manifesti - ha concluso - è irrispettoso prima di tutto nei confronti dei loro colleghi studenti".

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