"Le ciaspole in ripresa dopo il duro colpo causato da Covid", il presidente de La Ciaspolada: "Dal Trentino all'Etna oltre 50 manifestazioni in calendario: c'è fiducia"
Tra le attività invernali la quota delle ciaspole non è assolutamente trascurabile e i numeri raggiunti da manifestazioni e raduni possono essere impressionanti. Il presidente de La Ciaspolada in val di Non, Gianni Holzknecht: "Quest'anno possiamo dire di essere in ripresa. Sarà una manifestazione di livello: c'è la neve e siamo riusciti a usare i cannoni"

TRENTO. "Il settore delle ciaspolate è in ripresa dopo il duro colpo assestato, soprattutto per quanto riguarda l'agonismo, dall'emergenza Covid". Queste le parole a il Dolomiti di Gianni Holzknecht, presidente de La Ciaspolada in val di Non. "Oggi possiamo guardare con fiducia al futuro".
Non serve una grande esperienza e usare le ciaspole è piuttosto facile, strumento che permette di svolgere camminate nella natura e di non sprofondare nella neve fresca. E' tra le attività alternative più gettonate, una disciplina alla portata di tutti, soprattutto per trascorrere una giornata in famiglia o con gli amici.
Lo sci alpino resta l'azionista di maggioranza dell'industria della neve (56,6%) ma la quota delle ciaspole non è assolutamente trascurabile: il 13,3% sceglie questa attività, secondo i dati di Jfc - Panorama Turismo.
Gli itinerari sono di vario livello e ci sono tanti appuntamenti nel calendario invernale per affrontare un evento in forma competitiva o non competitiva. Tra i punti di riferimento in questo senso c'è La Ciaspolada (quest'anno in agenda per domenica 5 gennaio), iniziativa di caratura internazionale organizzata per la prima volta nel 1973, ormai oltre 50 anni fa. Una crescita che ha portato questa disciplina a rientrare da 3 anni nella Fiso, la Federazione italiana sport orientamento.
"L'epidemia ha influito in negativo, le gare hanno perso un po' di smalto e iscritti", aggiunge Holzknecht. "Anche noi avevamo dovuto annullare la manifestazione. Superate le difficoltà e le restrizioni, si è tornati progressivamente a crescere e oggi possiamo dire di essere in ripresa, un ritorno anche dei pullman. In generale il settore si muove bene: dal Trentino all'Etna questa stagione ci sono ben 52 gare in calendario".
Lo scialpinismo appare in difficoltà (Qui articolo), lo sci nordico tiene e appare in leggera crescita (Qui articolo), le attività legate alle ciaspole sono ancora più in salute. "La nostra gara è sempre più un punto di riferimento, certo non tutti i problemi sulle iscrizioni sono alle spalle ma accogliamo turisti dalla Spagna e dalla Francia ma anche dalla Norvegia".
I numeri delle corse sulla neve con racchette o dei raduni possono essere impressionanti. A Vezza d'Oglio si arriva anche a 70 mila partecipanti, migliaia ogni anno anche le persone che raggiungono la val di Non che in 50 edizioni ha accolto più di 150 mila appassionati, simpatizzanti e concorrenti. Questo per snocciolare alcuni numeri.
Tra le difficoltà affrontate dal comitato organizzatore c'è sicuramente quella legata agli impatti della crisi climatica con inverni sempre più secchi. E la neve è un requisito fondamentale. La manifestazione è traslocata alle Regole di Malosco per una maggiore stabilità e la "creatività" non è mancata per sopperire all'assenza di precipitazioni con gare che sono diventate miste, corsa e ciaspolata, senza però perdere l'identità.
"Ci adattiamo nel miglior modo possibile. E' chiaro che la neve è indispensabile, soprattutto per una gara. Le precipitazioni naturali sono un veicolo di promozione formidabile e stimolano tantissimo le iscrizioni. Questa stagione le prospettive sono però incoraggianti e riusciamo a sfruttare bene l'innevamento programmato perché ci sono le temperature ideali", conclude Holzknecht.