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La Sat: "La val Nambino impone una riflessione sul limite". Pinzolo da 3 a 70 mila abitanti a Natale e Capodanno e servizi sotto stress, il sindaco: "Non è facile reggere così"

Sono stati segnati i record di primi ingressi con 23 mila sciatori a Madonna e più di 8 mila a Pinzolo. Ma in generale le vacanze di Natale e Capodanno hanno segnato l'ennesimo assalto alle montagne. Dalla gestione dei flussi agli eventi, quale Trentino si vuole proporre?

Di Luca Andreazza - 07 gennaio 2025 - 05:01

TRENTO. Quale turismo, quale Trentino si vuole proporre? E' questa la domanda che emerge con forza dalla vicenda legata alle polemiche sull'apertura di Super G Après Ski nella piana del Nambino.

 

Il sipario si è alzato sul locale a Madonna di Campiglio ma non mancano esempi di proposte più o meno simili, tanto d'inverno quanto d'estate, organizzate sul territorio. Non solo intrattenimento che con le montagne non appaiono affini. Dalle Lamborghini in quota ai dj set a tutto volume, dalle gare di auto ai mega-eventi. Manifestazioni che stridono rispetto all'immagine che si cerca di trasmettere come destinazione.

 

"E' da anni che poniamo il quesito a quale tipo di ambiente e di Trentino vogliamo proporre a chi vive sul territorio, così come a chi ci lavora e ai turisti", dice Cristian Ferrari, presidente della Sat. "Quanto succede in val Nambino, ma anche in altre zone ad alta vocazione turistica, ci pone, ancora una volta, una riflessione sul senso del limite".

 

Ci sono attività "che non sono consone all'ambiente che sicuramente può essere goduto attraverso lo sci, le ciaspole, le camminate e la scoperta dei rifugi", aggiunge Ferrari. "Certe proposte sono più adatte alla bassa quota e la montagna può essere valorizzata in modo molto ampio ma non in questa direzione".

 

Insomma, la Sat boccia il locale nella piana di Nambino. "Ancor prima di interrogarci sui confini autorizzati, chiediamoci quale 'ambiente Trentino' vogliamo offrire. Se l'impatto sull'ecosistema uomo e ambiente crea disagio prima che benessere, forse, ancor prima di ragionare su confini e paletti, dobbiamo interrogarci su quale 'montagna turistica' vogliamo proporre agli ospiti".

 

E' necessario, però, andare oltre al caso specifico. Un periodo di Natale e Capodanno che segna ancora una volta un gradimento elevatissimo per le varie destinazioni del Trentino. Un assalto alle montagne. E se un turismo in salute è indubbiamente un aspetto più che positivo per il territorio, c'è anche qualche problema. Non si vuole parlare di overtourism ma ci sono sicuramente dei picchi di affluenza che mandano sotto pressione la località. 

 

In queste settimane si può stimare che Pinzolo sia passata da 3 mila abitanti a 70 mila persone. Sono stati segnati i record di primi ingressi con 23 mila sciatori a Madonna e più di 8 mila a Pinzolo. Un grande lavoro per alberghi, ristoranti e operatori, così come per tutta la filiera dei servizi. Traffico sulle strade e viabilità in tilt, parcheggi pieni e code agli impianti, gestione dei rifiuti in difficoltà e acquedotto in affanno. Alcune delle criticità affrontate dall'amministrazione.

 

"E per fortuna non ha praticamente nevicato", commenta Michele Cereghini, sindaco di Pinzolo. "Altrimenti ci sarebbe stata ancora più pressione sull'apparato del Comune". Ogni inverno è diverso e sono tanti i fattori che incidono sugli spostamenti ma c'è qualche riflessione. "Un ragionamento sulla direzione è necessario. Si cerca sempre di dare il meglio in termini di accoglienza e ospitalità, però non si può nascondere che c'è un fortissimo stress con i servizi portati al limite. Storicamente il periodo tra Natale e Capodanno è quello più difficile, ogni anno si migliora qualcosa ma ogni stagione arrivano sempre più ospiti".

 

Dagli impiantisti all'Azienda per il turismo la gestione degli afflussi è una sfida. "Ci interroghiamo sulle possibili azioni e sono in corso dei ragionamenti con le altre località, anche a livello nazionale per trovare le soluzioni", aggiunge Cereghini. "Si deve cercare di garantire la vivibilità di un territorio, un aspetto che riguarda poi anche il turista. Non è però facile perché si deve riflettere come sistema e non basta chiudere una strada o prevedere i numeri chiusi. Ci deve essere una strategia unitaria e di sistema perché Pinzolo da sola può fare poco".

 

I dubbi insomma non mancano, anche sul percorso per raggiungere l'obiettivo. "Le dinamiche devono essere sicuramente governate e ci devono essere le decisioni più opportune per non subire poi le scelte. Tuttavia la gestione è complessa e anche il turista deve autoregolarsi e fare la sua parte. Poi ci poniamo le domande ma, per esempio, i riscontri sono positivi: gli ospiti sembrano positivi, nonostante il grande afflusso e qualche inevitabile criticità", conclude Cereghini.

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