Il futuro dello scialpinismo sulle piste? "Bisogna cambiare la legge per sgravare la responsabilità: un modello che funziona con 3 serate e 18 percorsi di giorno"
Il tema è stato rilanciato da un rifugio in val di Sole nelle scorse ore: guardare di più alle soluzioni adottate in Austria per sviluppare regole più chiare, migliorare la sicurezza e valorizzare lo scialpinismo

MADONNA DI CAMPIGLIO. Segnaletica e illuminazione led lungo le piste da sci negli orari notturni, percorsi "fuori pista" invece durante il giorno. E' questa la soluzione trovata in Val Rendena per rispondere alle esigenze degli scialpinisti. E' un'offerta che Madonna di Campiglio mette in campo per gli appassionati ma che fotografa anche la difficoltà nel predisporre un'offerta.
Il tema è stato rilanciato da un rifugio in val di Sole nelle scorse ore: guardare di più alle soluzioni adottate in Austria per sviluppare regole più chiare, migliorare la sicurezza e valorizzare lo scialpinismo (Qui articolo). Il Trentino si muove ma in modo cauto e ogni destinazione si struttura in base alle proprie sensibilità.
A Campiglio, per esempio, si possono risalire le piste in notturna. "Da 3 stagioni organizziamo come Apt tre sere a settimana nell'arco della stagione (dalle 18.30 alle 22 i martedì e giovedì sul Grostè e sabato in zona Padalago)", commenta Tullio Serafini, presidente dell'Azienda per il turismo Madonna di Campiglio. "La partecipazione è ottima, inoltre i rifugi Graffer, Viviani e Boch sono molto soddisfatti. In queste serate la società impianti ritarda la battitura dei tracciati e per garantire la sicurezza abbiamo coinvolto il soccorso alpino. Non ci sono solo gli amatoriali, ma anche atleti agonisti scelgono la nostra destinazione per gli allenamenti per la garanzia di poter preparare la stagione più tranquillamente".
Un'organizzazione comunque complessa che non può essere replicata durante il giorno, le norme vietano la risalita e gli skialper rischiano la multa. "Ci sono 18 percorsi all'esterno delle piste dedicate allo scialpinismo e alle ciaspole - prosegue il presidente dell'Azienda per il turismo Madonna di Campiglio - le guide alpine garantiscono la battitura dei tracciati".
Anche sul monte Bondone ci sono dei tracciati riservati più in quota, altre località si sono organizzate per rispondere alle esigenze di questa disciplina, che quest'anno sembra un po' in difficoltà perché costosa e dispendiosa ma anche perché ancora poco identitaria e senza regole chiare (Qui articolo). Fino a quando non si risolve il nodo normativo, difficile trovare una cornice di azione da adattare poi alla destinazione. Il tema è quello della responsabilità con gli impiantisti che non si sentono sufficientemente tutelati a compiere un passo.
"Quello di Campiglio può essere un modello ma è chiaro che la norma andrebbe modificata per scaricare la responsabilità", evidenzia Serafini. "Gli attuali percorsi diurni sono completamente all'esterno delle piste, solo una stagione c'è stato il tentativo di attraversare il tracciato: sono state posizionate le reti e le segnaletiche, non ci sarebbero stati pericoli ma sono subito sorti problemi di natura legale e la marcia indietro è stata inevitabile".
Si parla di diversificare l'offerta ma la neve (che è la base di molte attività collaterali) non è garantita. Questo mentre lo sci alpino resta l'azionista di maggioranza delle discipline invernali e le società impianti le uniche a garantire potenza di fuoco sul fronte dell'innevamento. Si entra nel campo della filosofia nell'approcciarsi allo scialpinismo ma il futuro di questo sport potrebbe incrociare, per questo motivo, quello delle piste.
"Siamo consapevoli del cambiamenti, in primis la crisi climatica. Tuttavia si è investito molto sui sistemi di innevamento, inoltre Campiglio per altitudine e posizione nel medio periodo non dovrebbe avere un problema neve". Un passaggio che comporterebbe una "rivoluzione", anche organizzativa, delle società impianti che si potrebbero trasformare in multiservizi, una dinamica comunque già in atto, con il rafforzamento dell'uso delle seggiovie con l'estate.
"Anche la nostra Azienda per il turismo, per esempio, si è evoluta negli anni: abbiamo per esempio la concessione delle piste di fondo che vengono gestite con puntualità e professionalità dall'Unione sportiva Carisolo e il pattinaggio sul laghetto. Una fornitura di servizi di pubblica utilità. Poi ci sono tutte le azioni per strutturare l'estate, puntiamo a un'attrattività in grado di far lavorare la destinazione fino a ottobre", conclude Serafini.