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"I familiari colpiti dall'organizzazione ci hanno donato un drone", il soccorso alpino e le ricerche sull'Adamello: "Più di 20 rotazioni di elicottero al giorno per salire in quota''

Oltre 500 operatori e ogni giorno più di 20 rotazione dell'elicottero per portare i soccorritori in quota. Un impegno senza sosta tra il fondovalle e i 2.400 metri circa al cospetto del Carè Alto. Il presidente del soccorso alpino, Walter Cainelli: "Non molliamo e non lasciamo nulla di intentato"

Di Luca Andreazza - 13 gennaio 2025 - 21:00

TRENTO. "I familiari sono arrivati in Trentino convinti di doversi arrangiare nel cercare i propri cari: si sono presentati con l'attrezzatura e un drone". Queste le parole di Walter Cainelli, presidente del soccorso alpino del Trentino. "Sono invece rimasti colpiti dalla nostra organizzazione e ci hanno ringraziato moltissimo". 

 

Il coinvolgimento di oltre 500 operatori, 7 unità cinofile, una media tra le 20 e le 25 rotazioni dell'elicottero ogni giorno e 5.500 metri quadri circa di neve scavata. Sono alcuni dei numeri della maxi-operazione per trovare Aziz Ziriat, disperso dal 1 gennaio scorso nel gruppo dell'Adamello. Un impegno senza sosta tra il fondovalle e i 2.400 metri di quota al cospetto del Carè Alto.

 

"I familiari, per ringraziarci degli sforzi e dei tentativi: ci hanno donato il drone", dice Cainelli. "Non molliamo e non lasciamo nulla di intentato: torneremo periodicamente a cercare Ziriat e abbiamo già deciso, se necessario, di organizzare eventuali esercitazioni in quella zona per effettuare altre ricerche".

 

Scattato l'allarme per il mancato check in sul volo di rientro verso Londra, la macchina dei soccorritori è entrata subito in azione. L'elicottero si è alzato in volo per perlustrare la zona, verificare lo scenario e valutare i pericoli valanghe: successivamente sono state trasportate in quota le squadre. Fermento anche nel fondovalle per allestire il Centro di coordinamento ricerche a Spiazzo in val Rendena.

 

Tanti, tantissimi, volontari che si sono messi a disposizione per le ricerche. "Una risposta di altissimo livello, siamo figure professionali, siamo dei professionisti", continua Cainelli. "Ogni anno si spendono molte ore in esercitazioni e in formazione, inoltre ogni 3 anni c'è l'esame di mantenimento". 

 

Attività complicate anche dalle nevicate con i vigili del fuoco hanno liberato la strada e la piazzola in val Borzago per velocizzare le rotazioni dell'elicottero. Centinaia gli operatori in quota e altrettanti a valle. Oltre al soccorso alpino e ai pompieri sono stati attivati il nucleo elicotterisoccorso alpino della guardia di finanza, i carabinieri, gli psicologi per i popoli e i Nu.Vol.A. che hanno preparato bevande e pasti caldi per i soccorritori.

 

"Un meccanismo ben oliato, la collaborazione interforze è di altissimo livello: un fiore all'occhiello del Trentino e del sistema di Protezione civile. C'è stato il massimo impegno". Sono stati controllati i bivacchi e i rifugi, i soccorritori sono scesi verso valle a piedi e ha ripercorso la traccia registrata dal cellulare dei due alpinisti, dalla Bocca di Conca fino al bivacco Malga Dosson dove erano stati trovati gli zaini.

 

E' stato trovato il corpo di Samuel Harris mentre per l'altro alpinista disperso le attività sono temporaneamente sospese: i soccorritori intendono riprovarci ma si valutano i prossimi passi e si aspettano condizioni migliori.

 

"Abbiamo trovato alcuni oggetti come un berrettino e una card ma probabilmente Ziriat si è spostato rispetto a quanto i ritrovamenti e Harris hanno lasciato presupporre inizialmente. In questi giorni ci dovrebbe essere un rialzo delle temperature e l'intenzione è di effettuare alcune ricognizioni con i droni prima di dislocare nuovamente in quota le squadre di intervento", conclude Cainelli.

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