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Esce per un'escursione e non fa più ritorno, in azione anche l'elicottero dell'Aeronautica militare per le ricerche: recuperato in piena notte un 40enne

Le ricerche erano partite nel tardo pomeriggio di ieri (16 gennaio) sul Gran Monte, nelle Prealpi Giulie: l'uomo, ferito, è stato recuperato da un elicottero HH-139B dell'Aeronautica militare, intervenuto sul posto per supportare le operazioni del Soccorso alpino e speleologico del Friuli Venezia Giulia

Di F.S. - 17 gennaio 2025 - 12:01

UDINE. Si sono concluse con un lieto fine le operazioni di ricerca scattate nel pomeriggio di ieri (16 gennaio) sul Gran Monte, nelle Prealpi Giulie, per un escursionista di 40 anni di cui non si avevano più notizie. L'uomo, che aveva programmato un'escursione ad anello con partenza da Passo Tanamea, non era infatti rientrato, facendo scattare l'allarme da parte della fidanzata intorno alle 18 e 30.

 

Le operazioni di sono protratte per circa 11 ore, coinvolgendo numerose squadre di soccorso. Nell'area sono entrati in azione i tecnici del Soccorso alpino e speleologico del Friuli Venezia Giulia (una quindicina di operatori), una unità cinofila, la guardia di finanza, i vigili del fuoco e i carabinieri. L'elisoccorso regionale è stato immediatamente allertato per un sorvolo e per il supporto dall'alto.

 

L'auto del disperso, dicono i soccorritori, è stata individuata attorno alle 19 a passo Tanamea, permettendo di concentrare le ricerche sui versanti settentrionali della montagna. Grazie alle informazioni fornite dalla fidanzata e alla localizzazione dell'ultimo segnale telefonico, i soccorritori hanno quindi potuto restringere il campo d'azione.

 

L'escursionista aveva infatti previsto di salire al ricovero Montemaggiore lungo il sentiero 711a e di scendere per il sentiero 712. Seguendo questa traccia, le squadre hanno battuto la cresta in direzione est lungo il sentiero e, intorno alle 23, una squadra del Soccorso alpino ha individuato a quota 1300 metri una traccia di scivolata che conduceva in un canalone, dove sono stati ritrovati effetti personali del disperso.

 

A causa della presenza di salti di roccia, è stato quindi richiesto supporto al Rescue Coordination Center del Comando Operazioni Aerospaziali dell'Aeronautica Militare di Poggio Renatico (FE), che ha inviato sul posto un elicottero HH-139B dell’83º Centro SAR del 15º Stormo, decollato da Cervia e atterrato a Pradielis per imbarcare tecnici del Soccorso Alpino.

 

Dall'alto, l'equipaggio ha individuato una luce in movimento a circa 300 metri di distanza sotto il punto in cui si trovavano le squadre di terra e grazie alle comunicazioni via radio e all'illuminazione ha potuto guidare i soccorritori verso l'infortunato. Alla mezzanotte, i soccorritori sono stati calati con il verricello fino al punto in cui il disperso si era arrestato dopo la caduta.

 

L’uomo, ferito ma cosciente, è stato stabilizzato dal medico anestesista del Soccorso Alpino e imbarellato per l’evacuazione. Successivamente il ferito è stato trasportato a Campoformido (UD), presso la zona logistica del 2° Stormo dell'Aeronautica Militare, dove è stato affidato all’ambulanza per ulteriori cure. Nel frattempo, considerate le temperature proibitive (-10°C percepiti) e la tempistica per le squadre di terra di rientrare autonomamente via terra, l’elicottero dell’Aeronautica Militare ha effettuato un’ulteriore rotazione per prelevare i soccorritori rimasti sul posto.

 

L'elicottero – concludono i soccorritori – durante la notte, ha potuto contare anche sul fondamentale supporto logistico del 2° Stormo di Rivolto dell’Aeronautica Militare, per le operazioni di rifornimento carburante. L’intera operazione ha messo in evidenza la fondamentale collaborazione tra il Soccorso Alpino e l'Aeronautica Militare, frutto di un accordo consolidato per operazioni di ricerca e soccorso in ambienti impervi. La sinergia tra le competenze alpinistiche e aeronautiche si è rivelata ancora una volta cruciale per garantire la salvaguardia della vita umana. L’elicottero HH-139B ha fatto rientro alla base di Cervia (RA), concludendo una missione caratterizzata da estrema difficoltà operativa e condizioni ambientali impegnative, consentendo di consegnare l’escursionista alle cure sanitarie, dimostrando ancora una volta l’efficacia della macchina dei soccorsi in scenari complessi e ostili”.

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