"E' angosciante e irritante vedere una stazione sciistica così arretrata", il grido d'allarme: "La Provincia non può restare indifferente"
Il titolare dell'hotel Vezzena e presidente della Pro Loco Passo Rolle e Val Venegia, Michele Barigelli: "Sono in arrivo importanti investimenti e molte opportunità con il nuovo collegamento: sarebbe un peccato lasciare indietro un tassello. Una stazione sciistica anacronistica"

PASSO ROLLE. Non solo la difficoltà nel raggiungere i rifugi, Capanna Cervino in primis. Il discorso riguarda un'area sciistica che appare arretrata con possibili rischi sul piano della sicurezza, senza dimenticare l'immagine di una zona vocata al turismo. A passo Rolle l'ipotesi messa sul piatto dagli operatori è che l'ente pubblico acquisti gli impianti di Castellazzo per rilanciare la destinazione.
In sostanza tra cartelli e prescrizioni, l'accessibilità al rifugio è sempre un punto critico: gli escursionisti faticano a raggiungere la zona a oltre 2 mila metri di quota al cospetto del Cimon della Pala nell'area del Primiero e delle Dolomiti patrimonio dell'Unesco. Oltre ai rischi, c'è anche la possibilità di ricevere una multa. Alla base ci sono rapporti tesi tra i rifugisti e la società impianti di Castellazzo, un dissidio tra sorelle e fratello. Poi c'è il discorso che riguarda la stazione sciistica che non dispone di un sistema di innevamento moderno e quindi si trova a fronteggiare la crisi climatica senza la forza dei cannoni.
Una serie di situazione con ripercussioni a raggio più ampio sull'intera zona. "Non entro nel merito della disputa familiare che non è stata risolta a suo tempo e con le posizioni sempre più distanti", dice Michele Barigelli, albergatore titolare dell'hotel Vezzena e presidente della Pro Loco Passo Rolle e Val Venegia. "Purtroppo ci sono mancanze da entrambe le parti ma è imbarazzante nel 2025 avere una stazione sciistica di così basso livello e così poco attrezzata per reggere il mercato".
Nei mesi scorsi, per l'accessibilità del rifugio di Capanna Cervino (questa stagione invece i gestori di Baita Segantini hanno scelto per la chiusura), è stato individuato un percorso ma è in alcuni punti molto difficile e non è stato trovato nessuno che si assumesse la responsabilità di battere e palinare il tracciato. "Riconosciamo gli sforzi della Provincia nel delineare questa possibilità e i rifugisti avrebbero potuto acquistare un piccolo gatto delle nevi e dimostrare più iniziativa. Riconosciamo che la partita è complessa, tuttavia rovina nel complesso l'immagine della destinazione".
La ricerca di un gestore del sentiero, seppur difficile, è caduta nel vuoto. "La Pro Loco si è messa a disposizione per sostenere l'iniziativa, anche altri operatori erano disposti a contribuire economicamente", evidenzia Barigelli. "C'è la volontà di aiutare ma a fronte del reale interesse da parte di tutti di voler fare la propria parte".
Anche l'Azienda per il turismo San Martino di Castrozza, Primiero, passo Rolle e Vanoi ha dovuto prendere atto, nella comunicazione al territorio, che nonostante "una serie di riunioni e incontri sul tema, purtroppo a oggi non si è addivenuti a un accordo per la gestione di un itinerario ufficiale che da Passo Rolle sale verso Baita Segantini, in considerazione anche del fatto che nessuno dei soggetti coinvolti si è reso disponibile a prendersi in carico la responsabilità della gestione del percorso alternativo recentemente realizzato".
Ma i problemi sono più profondi. "E' angosciante e irritante vedere una stazione sciistica così arretrata. Negli anni non ci sono stati investimenti, c'è stato un disinteresse generale", continua Barigelli. "La Provincia non può restare indifferente davanti a questa situazione soprattutto per l'importante intervento per il collegamento San Martino-Passo Rolle: sarebbe un peccato lasciare indietro un tassello".
Il collegamento San Martino-passo Rolle potrebbe inoltre stimolare un allargamento del potenziale bacino di utenza verso la val di Fiemme. "Una possibilità potrebbe essere quella che l'ente pubblico acquisti gli impianti di Castellazzo oppure che promuovesse l'apertura di un tavolo per trovare un altro ente gestore. Crediamo che sia arrivato il momento delle decisioni finali", conclude Barigelli.