Compare la scritta "Vergogna": continua la polemica sull'Après Ski a Nambino. I residenti promettono battaglia: "Svilito e svenduto il territorio"
La scritta "Vergogna", velocemente cancellata, è comparsa davanti a Super G Après Ski, il locale travolto dalle polemiche. I residenti annunciano azioni, anche legali: "Non vogliamo questa montagna: decibel altissimi, fasci di luce che entrano nelle case, una valle illuminata e la musica si sente fino al lago"

MADONNA DI CAMPIGLIO. E' comparso un "Vergogna" nella neve davanti a Super G Après ski. Il locale inaugurato nelle scorse settimane nella piana del Nambino e che è stato travolto dalle polemiche praticamente da subito. Una scritta rimossa in tempi rapidissimi ma che evidenzia come la tensione sia ancora alta, altissima. Una nuova apertura che continua a non piacere a buona parte della popolazione con i residenti della zona e i cittadini che annunciano anche una battaglia legale.
Se nelle scorse ore l'Asuc Fisto, proprietaria dei terreni, ha espresso amarezza per le critiche e le polemiche, il format è stato difeso con la richiesta di tempo da parte del Gruppo Lunelli, la società trentina detiene il 10% delle quote ma che non è direttamente interessata nella gestione del locale a Madonna di Campiglio. Il locale è solo un tassello di un progetto più ampio che punta a portare anche una ristorazione di alto livello. Ma i residenti continuano a essere fortemente contrari a questa iniziativa (Qui articolo).
Dj set, musica a tutto volume, luci laser e così via. I residenti si sarebbero aspettati una proposta più contenuta e non una discoteca a cielo aperto.
"Siamo rimasti spiazzati", commenta l'avvocata Elisa Fangareggi. "Ci saremmo aspettati una proposta simile a un rifugio, qualcosa di accettabile e non un locale di questo tipo. E' stata assolutamente una sorpresa. Si trasforma la Perla delle Dolomiti in una zona qualunque, non c'è differenza con Milano o Riccione. Il format è il medesimo ovunque: si svilisce e si svende il territorio".
Perplessità espresse anche dal Parco naturale Adamello Brenta che, però, ha precisato che l'area ricade all'esterno dei confini dell'ente (Qui articolo). Il sindaco di Pinzolo, Michele Cereghini, a il Dolomiti ha spiegato che si tratta di "un'iniziativa privata", che ricade nella zona piste e impianti, la società ha ottenuto le autorizzazioni del caso, anche provinciali, e per quanto di competenza l'amministrazione è intervenuta con alcune limitazioni (Qui articolo). Certo, l'intenzione è quella di verificare le varie situazioni segnalate in questi giorni, come quelle di pericolo "riportate alla polizia locale".
L'attività è autorizzata. "Ma c'è un abuso delle deroghe - evidenzia Fangareggi - i decibel superano i limiti, ci sono tantissimi giovani che abusano di acolici e c'è un uso smodato dei laser intermittenti che entrano anche nelle case: bisogna barricarsi negli appartamenti con problemi anche per le persone che soffrono di epilessia. Questi sono solo alcuni esempi di problemi concreti, la zona è invivibile. A nessun altro locale penso siano concesse tutte queste possibilità. E' un precedente pericoloso perché tutti a questo punto potrebbero richiedere il medesimo trattamento. E' questo il turismo che vogliamo e la montagna che vogliamo promuovere per Madonna di Campiglio?".
Non secondari gli aspetti legati alla sostenibilità. Un locale che sorge in una zona particolarmente pregiata e ancora in larghissima parte incontaminata. Anche se tecnicamente il Super G Après Ski ricade in una zona piste e impianti e negli Anni '80 c'era la Zangola. I tempi comunque sono cambiati, così come la sensibilità rispetto alla salvaguardia di aree naturali.
"Ci si aspettava un rifugio o un locale più discreto, anche nella proposta e non sicuramente questa attività", prosegue Fangareggi. "La Zangola era una discoteca ma chiusa, qui siamo in presenza di una discoteca a cielo aperto. E' insostenibile e deturpa tutta la zona: la musica si sente dal lago Nambino e le luci invadono completamente la valle. Non è stata eseguita una valutazione di impatto ambientale e questo è indicativo".
Il locale è stato subissato da recensioni negative mentre un'associazione che segue alcuni bimbi oncologici sono stati costretti a rinunciare al soggiorno per l'insostenibilità dell'evento (Qui articolo).
"Siamo legittimati a chiedere approfondimenti perché ci sono alcune autorizzazioni e deroghe ma ci chiediamo se ci sia il rispetto delle normative e se questa attività sia comunque lecita. In via preventiva non era possibile intervenire, anche perché le documentazioni dei pubblici spettacoli risalgono al 19 dicembre, quindi molto a ridosso dell'apertura. Non ci sono mai stati gli elementi per una valutazione complessiva: l'intenzione è quella di portare avanti tutte le azioni civili e amministrative possibili, la speranza è che anche le associazioni di tutela del territorio, come il Parco naturale Adamello Brenta, facciano la propria parte", conclude l'avvocato Roberto Valenti.