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Avvio lento ma da Natale le montagne prese d'assalto e tanti record. Gli impiantisti: "Aumenta la voglia di sci sulle Alpi, neve e turisti in crescita anche sull'Appennino"

Da Dolomiti Superski a Skirama, dalla valle d'Aosta agli Appennini, il punto sulle vacanze di Natale e Capodanno per l'industria della neve. La presidente di Anef, Valeria Ghezzi: "Abbiamo garantito un sostegno concreto all'economia della nostra montagna"

Di Luca Andreazza - 15 gennaio 2025 - 18:29

TRENTO. Record di primi ingressi un po' ovunque e un assalto alle piste da sci. Si registra una crescita (in particolare sul fronte dei turisti dall'estero) e dei passaggi, pur con distinzioni significative tra destinazioni.

 

"Aumenta la voglia di sci su tutto l'arco alpino, neve e turisti in crescita anche sull'Appennino", commenta Valeria Ghezzi, presidente di Anef-Associazione nazionale esercenti funiviari. "L'impegno delle nostre società è stato massimo e siamo molto soddisfatti di aver offerto ai tanti turisti una vacanza serena e all'insegna della pratica dello sci ma anche di aver garantito un sostegno concreto all'economia della nostra montagna".

 

L'avvio è stato un po' a rilento a causa del mancato ponte dell'Immacolata (l'8 dicembre è caduto di domenica) e questo ha influito sulle prime uscite sciistiche dei pendolari dalla pianura ma soprattutto sui proprietari delle seconde case, molti dei quali preferito attendere il Natale per raggiungere le località di montagna. Respira anche l'Appennino dopo le ultime due difficilissime stagioni, che praticamente non sono mai partite.

 

"Le società funiviarie sulle Alpi e sugli Appennini - prosegue la numero uno degli impiantisti - hanno profuso un grande sforzo per realizzare importanti investimenti mirati al rinnovo degli impianti a fune, allo sviluppo di sistemi idonei a rendere le aree sciabili sempre più inclusive, soprattutto nei confronti degli sciatori diversamente abili; e al miglioramento e all'efficientamento dell’innevamento programmato, con l'obiettivo di garantire la sciabilità in sicurezza delle piste con il minimo utilizzo di energia elettrica e acqua".

 

In generale questa prima parte di stagione ha potuto contare su temperature caratterizzate da un freddo secco, utile per poter produrre la neve tecnica e per mantenere quindi le piste in uno stato ottimale e al tempo stesso gradevoli per sciare, anche perché le giornate sono state per lo più assolate. 

 

Numeri in aumento per le destinazioni sciistiche. "Questo risultato è stato possibile anche grazie alle importanti risorse che il Governo italiano, e nello specifico il ministro del turismo Daniela Santanchè, ha stanziato con l’obiettivo di stimolare la razionalizzazione dell’offerta turistica invernale e la destagionalizzazione del turismo montano".

 

Una recente indagine, commissionata da Anef a Pwc, "dimostra che per ogni euro investito nel settore funiviario, genera un indotto positivo su tutta la filiera di circa 7 volte e per ogni giornata sci l’ente pubblico incassa tra i 10 e i 15 euro a seconda delle località. E’ evidente quindi come sia importante il ruolo della nostra categoria sia sotto il profilo economico, che per il suo ruolo sociale". 

 

Una transizione delle società funiviarie è l'apertura degli impianti anche ai non sciatori. Le nuove seggiovie vengono omologate, sempre più spesso, anche per il semplice trasporto. 

 

"Mi piace sottolineare che i nostri impianti non portano in vetta solo gli sciatori, ma anche tante persone che amano trascorrere una giornata sulla neve, fare una passeggiata o una ciaspolata, godere di panorami ineguagliabili e anche dei menù proposti dai tanti rifugi che costellano delle nostre montagne. I risultati che abbiamo riscontrato in queste vacanze natalizie ci spronano ancora di più a migliorare costantemente l'offerta delle nostre aziende, al servizio di tutti coloro che desiderano vivere un’esperienza emozionante e unica emozionante, soprattutto con l'obiettivo di promuovere con sempre maggiore efficacia la montagna italiana, che non ha nulla da invidiare a qualsiasi meta straniera", conclude Ghezzi. 

 

DOLOMITI SUPERSKI

La stagione 2024/25 di Dolomiti Superski è iniziata il 29 novembre, in alcune zone sciistiche, per arrivare poi a 12 valli aperte il 7 dicembre. Si tratta delle aree di Cortina d’Ampezzo, Plan de Corones, Alta Badia, Val Gardena/Alpe di Siusi, Val di Fassa/Carezza, Arabba/Marmolada, 3 Cime, Val di Fiemme/Obereggen, San Martino di Castrozza/Passo Rolle, Rio-Pusteria/Bressanone, Alpe Lusia/San Pellegrino, Civetta, per un totale di 1.200 chilometri di piste. 

 

A differenza della stagione precedente, l’inizio è avvenuto 5 giorni più tardi (nel 2023/24 si era iniziato il 25 novembre) e l’Immacolata, come detto, non ha avuto ponti quest’anno. Tutto il periodo dall’inizio di stagione all’Epifania è in compenso stato caratterizzato da tempo splendido, con temperature basse e cielo prevalentemente terso, il che ha invogliato molti a sciare.

 

Dunque, se si paragona il periodo 29 novembre 2024 – 6 gennaio 2025 con lo stesso periodo della stagione precedente (29 novembre 23 – 8 gennaio 2024), si registra un +0,8% di giornate sci vendute, +0,3% di primi ingressi e un +2,6% di passaggi sugli impianti di risalita. Questo cumulando le tessere del Dolomiti Superski e quelle di valle.

 

Paragonando, invece, data su data il solo periodo “natalizio”, dal 23 dicembre – 6 gennaio, con lo stesso periodo dello scorso anno, le giornate sci vendute sono cresciute del 5,95%, i primi ingressi fanno registrare un +8,65% e i passaggi aumentati dell’11,12%, a dimostrazione di una gran voglia di sciare, alimentata anche dalle perfette condizioni meteo e delle piste durante le settimane di Natale e Capodanno.

 

Notevole anche l’incremento di clientela estera, soprattutto degli utenti provvisti dell’Ikon Pass, skipass globale con clientela prevalentemente nord americana e britannica, del quale Dolomiti Superski è partner da qualche anno, che in confronto alla scorsa stagione è aumentata del 35%, a dimostrazione dell’appeal internazionale delle Dolomiti.

 

SKIRAMA

Inizio stagione con un calo rispetto all’anno scorso per via del mancato Ponte di Sant’Ambrogio – Immacolata, che ha influito maggiormente su alcune località che normalmente registrano in questo periodo molte presenze delle seconde case.

 

Ottimo il periodo successivo con un risultato eccellente anche durante il fine settimana antecedente il Natale e che ha consentito di recuperare almeno in parte il Sant’Ambrogio. Al 6 gennaio i risultati sono positivi di tutte le località con record di ingressi giornalieri segnati nelle ultime giornate del 2024. 

 

Il Consorzio Skirama Dolomiti Adamello Brenta raggruppa le società impianti di Madonna di Campiglio, Pinzolo, Folgarida-Marilleva, Pejo, Tonale-Ponte di Legno, Monte Bondone, Andalo-Fai della Paganella e Folgaria-Lavarone.

 

FRIULI VENEZIA GIULIA

Un più 34% di primi ingressi In Friuli Venezia Giulia, con oltre 250mila appassionati che hanno affollato, durante il periodo delle festività, i sei poli sciistici del Friuli Venezia Giulia, cioè Forni di Sopra-Sauris, Piancavallo, Ravascletto-Zoncolan, Sappada-Forni Avoltri, Sella Nevea e Tarvisio).

 

Dal 23 dicembre al 6 gennaio moltissimi gli sciatori della regione, ma anche dal Veneto, così come da Slovenia, Croazia, Austria, Germania, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca.

 

La crescita più alta l'ha registrata il polo di Piancavallo, che ha visto aumentare le presenze sulla neve del 61,3% rispetto all'ultima stagione; mentre Tarvisio ha conquistato il primo posto tra i poli più frequentati, con 85.581 presenze, un dato in crescita del 49% rispetto allo stesso periodo del 23/24.

 

Un successo frutto anche della politica dei prezzi degli skipass, tra i più competitivi dell'intero arco alpino, e la grande attenzione riservata alle famiglie, con diverse promozioni e agevolazioni.

 

LOMBARDIA

Le principali stazioni sciistiche hanno registrato risultati molto incoraggianti. Le località più grandi e frequentate hanno visto un incremento medio dei primi ingressi al 6% rispetto alla scorsa stagione; altre stazioni sono cresciute anche del 10%. Fra i fattori di questo successo ci sono le migliori condizioni di innevamento, grazie a sistemi di innevamento programmato sempre più efficienti; investimenti nelle infrastrutture, con il miglioramento degli impianti di risalita e delle strutture ricettive e servizi; offerte personalizzate e promozioni; eventi sportivi e culturali.

 

VALLE D'AOSTA

Dal 26 ottobre, giorno di apertura del comprensorio di Breuil-Cervinia, al 6 gennaio, il fatturato lordo delle stazioni sciistiche valdostane ha toccato i 43,4 milioni di euro, registrando un incremento del 7% rispetto alla stagione precedente, che già aveva visto una performance positiva. In maniera analoga, anche il dato dei primi ingressi, al termine delle festività natalizie, ha toccato la cifra record di 1.049.591 sciatori, dato che conferma la crescita costante del settore, con un aumento del 12% rispetto alla media degli ultimi tre anni.

 

Un risultato che non è casuale, ma che rappresenta il frutto di una strategia di crescita strutturale dei comparti funiviario e turistico, che hanno saputo rispondere alle nuove tendenze, come la riscoperta della montagna come meta ideale per benessere, attività sportive e contatto con la natura, valorizzando il territorio e l’esperienza offerta ai visitatori.

 

EMILIA ROMAGNA

Le feste Natalizie 2024/25 hanno avuto un buon risultato in termini di presenze e incasso per il Cimone e Corno alle Scale, meno per le altre stazioni più piccole. Risultanti derivanti da una buona nevicata, ma soprattutto dalla contestuale programmazione dell’innevamento artificiale che ha consentito di reggere anche nei momenti di vento e scirocco che purtroppo ogni tanto sono presenti.

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