Tragedia in quota, le grida d'aiuto e una (vana) corsa contro il tempo: il 31enne Damiano Sacchet è morto precipitando per 100 metri dallo Sfornioi
Il 31enne, originario di Longarone, era un infermiere. È morto precipitando per 100 metri dalla cima nella zona dello Sfornioi di Mezzo, in Val di Zoldo

VAL DI ZOLDO. La tragedia è avvenuta nella giornata di ieri, 3 novembre, attorno alle 13e20, quando un escursionista è morto precipitando nella zona dello Sfornioi di Mezzo, in Val di Zoldo (Belluno).
Il 31enne che ha drammaticamente perso la vita si chiamava Damiano Sacchet ed era originario di Longarone. I soccorsi erano stati attivati da un gruppo di persone che, dalla cima principale degli Sfornioi dove si trovavano, avevano sentito delle grida e il rumore di massi che cadevano.
L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore era immediatamente decollato, effettuando una prima rotazione senza esito, per poi far sbarcare il tecnico di elisoccorso dai testimoni.
Ricevute indicazioni più precise sulla provenienza delle urla, l'eliambulanza era tornata in ricognizione e aveva individuato un corpo esanime all'interno di un camino, un centinaio di metri sotto la cima.
Per primo era stato fatto scendere con un verricello di 80 metri il tecnico di elisoccorso, seguito dalla dottoressa, che aveva solamente potuto constatare il decesso di Damiano Sacchet.
Ricomposta, la salma era stata imbarellata e calata assieme alla dottoressa per una quindicina di metri, fino a un punto maggiormente accessibile per il recupero, avvenuto sempre con il verricello, per essere poi trasportata a valle e affidata ai carabinieri.
Al momento della caduta, il giovane 31enne, infermiere originario di Longarone e grande appassionato di montagna, doveva trovarsi sulla cima o in fase di discesa dalla normale.