"Tourists go home", vandali imbrattano le rocce sul Piz Boè (FOTO): "Sarebbe bello andare in montagna senza doversi confrontare con situazioni come questa"
La denuncia dell'associazione Rifugi del Trentino: "Di questi tempi sarebbe bello poter andare in montagna in un lunedì qualunque senza doversi confrontare con situazioni come questa che sorprendono e fanno riflettere. Dobbiamo incominciare a credere si tratti di un movimento che si stia organizzando cercando visibilità inneggiando contro l'"overtourism" imbrattando le rocce nei luoghi più visibili?"

TRENTO. "Di questi tempi sarebbe bello poter andare in montagna in un lunedì qualunque senza doversi confrontare con situazioni come questa che sorprendono e fanno riflettere. È comunque meglio non smettere di salire verso i luoghi più iconici delle Dolomiti ed i nostri rifugi più frequentati, per capire cosa sta di fatto succedendo ultimamente".
A parlare sono i referenti dell'associazione Rifugi del Trentino, che nelle scorse ore hanno pubblicato un post sui social per raccontare quanto rinvenuto in val di Fassa sul Sass Pordoi, sulle cui rocce qualcuno ha 'ben' pensato di scrivere "Tourists go home" ("Andate a casa turisti" ndr) e ancora "Stop overtourism" ("Stop turismo di massa" ndr) in segno di protesta contro il turismo di massa sulle Dolomiti.

Episodio che ricorda quello avvenuto non più di una decina di giorni fa sul Monte Paterno, nel gruppo delle Tre Cime di Lavaredo, quando durante una salita di allenamento Moreno Pesce, atleta paralimpico, ha trovato la scritta "Tourists go home" su di una pietra.
Un messaggio chiaro contro le migliaia di persone che soprattutto sotto stagione invadono sentieri e paesaggi sulle terre alte, ma un messaggio che si trasforma in protesta stupida, ignorante, che deturpa e non aiuta la causa di chi vuol preservare quell'ambiente straordinario (NE PARLAVAMO QUI).
"Preferisco non commentare - diceva Pesce in un video che raccontava lo spiacevole fatto -. Tra l'altro sul sasso dove c'è anche l'impronta fossile. Imbrattato così. Amara questa cosa. Sulle Tre Cime oggi non è un risveglio bello''.
Questa mattina, 14 ottobre, a trovare delle altre scritte (e questa volta sul Sass Pordoi) è stato invece Koris Sommavilla, membro del Soccorso Alpino della Val di Fassa, mentre saliva al rifugio Capanna Piz Fassa, in particolare lungo la via che porta ai 3.152 metri di quota del Piz Boè.
"Certamente non c’erano fino a poche settimane fa - rivelano dall'associazione Rifugi del Trentino -. Si può pensare quindi siano state fatte molto di recente. Dobbiamo incominciare a credere si tratti di un movimento che si stia organizzando cercando visibilità inneggiando contro l'"overtourism" ed in generale contro i turisti frequentatori delle Dolomiti e lo faccia imbrattando le rocce nei luoghi più visibili?", concludono, conducendo ad un'inevitabile riflessione.