“Su uno sperone senza tenda né vestiti caldi per la notte”: salve le due alpiniste bloccate per tre giorni a 6mila metri sull'Himalaya
Le due alpiniste, rispettivamente di nazionalità inglese e americana, sono state salvate nella mattinata di ieri (domenica 6 ottobre) dopo esser rimaste bloccate, a causa di una frana, su uno sperone sul monte Chaukhamba, un massiccio dell'Himalaya in India

BHARARISAIN. Erano rimaste bloccate sul monte Chaukhamba, un massiccio dell'Himalaya nell'India settentrionale, dopo che una frana a circa 6mila metri di quota aveva tranciato la corda alla quale era appesa la loro attrezzatura per arrampicare (compresa la tenda e le scorte di cibo): dopo tre giorni le alpiniste Fay Manners e Michelle Dvorak sono state recuperate nella mattinata di ieri (domenica 6 ottobre).
Le due, rispettivamente di nazionalità inglese e americana, avevano lanciato un segnale d'allarme nella giornata di giovedì, ma in un primo momento, spiega la Bbc nel ricostruire la vicenda, i team di soccorritori inviati sul posto non erano stati in grado di individuarle. Dopo la frana, Manners e Dvorak si sono fermate su uno sperone, dormendo per due notti nello stesso sacco a pelo per sopravvivere alle rigide condizioni in quota.
“Ho visto la borsa ruzzolare giù per la montagna – ha spiegato Manners all'emittente inglese – e immediatamente ho compreso le conseguenze. Non avevamo il nostro equipaggiamento di sicurezza. Niente tenda. Niente fornelletto per fondere la neve. Nessun vestito caldo per la sera. Le nostre piccozze e i nostri ramponi per il ritorno al campo base. Niente frontalino per muoverci la notte”.
La mattina dopo il primo Sos, un elicottero si è portato nella zona per individuare le due alpiniste, ma le operazioni non hanno avuto successo. “Mi sentivo in ipotermia – ha spiegato ancora Manners – tremavo continuamente e con la mancanza di cibo il mio corpo stava esaurendo le energie per tenersi al caldo”. Per recuperare dell'acqua liquida le due alpiniste sono dovute scendere in corda doppia lungo la parete della montagna per raggiungere il ghiaccio che stava fondendo.
L'elicottero in seguito è volato di nuovo sopra di loro, ancora una volta però senza individuarle: le due alpiniste hanno quindi deciso di provare a calarsi lungo la parete dallo sperone sul quale avevano trascorso la notte. A quel punto però, un team di alpinisti francesi è riuscito ad individuarle, fornendo loro equipaggiamento, cibo e sacchi a pelo e contattando l'elicottero con l'esatta posizione per il recupero.
“Ci hanno aiutato ad attraversare il ripido ghiacciaio – continua Manners – cosa che sarebbe stata impossibile senza la nostra attrezzatura, ramponi e piccozza. Saremmo morte congelate o avremmo tentato di attraversare i ripidi ghiacciai senza la giusta attrezzatura e scivolando a nostro rischio e pericolo. O forse, forse l'elicottero ci avrebbe finalmente trovato?”.