Ottavia Piana salvata da 150 tecnici del soccorso alpino, ma chi paga? Ecco la risposta agli hater della rete
La 32enne portata fuori, dopo 75 ore di intervento, dai meandri della grotta di Bueno Fonteno è una speleologa. Nulla a che vedere, insomma, con i tantissimi alpinisti sprovveduti, esploratori estremi, influencer della montagna di cui quotidianamente si scrive e si parla

BERGAMO. ''E noi paghiamo'', ''fatele pagare tutto'', ''chi paga?''. Stando ai commenti (tra l'altro tra i meno 'cattivi' di quelli che si potevano trovare in rete perché c'era gente capace anche di scrivere ''lasciatela lì'' o peggio) dei leoni da tastiera che popolano la nostra società la vicenda di Ottavia Piana, la speleologa rimasta intrappolata tra i cunicoli della grotta di Bueno Fonteno, ruoterebbe tutta intorno all'aspetto economico. D'altronde il recupero che, fortunatamente, è riuscito nell'impresa di salvare la 32enne dopo 75 ore di intervento con 150 tecnici del soccorso alpino in azione impegnati giorno e notte è stato di quelli mastodontici.
Un intervento che ha dimostrato, ancora una volta, che la nostra (malgrado quel che esternano certi soggetti sempre pronti a insultare e giudicare da dietro uno schermo) è una società altruista, pronta e solidale dotata di professionisti e volontari che intervengono sempre e comunque senza chiedere perché e senza giudicare. Per fugare ogni dubbio, però è intervenuto il presidente della società speleologica italiana Sergio Orsini. Su la Stampa ha spiegato, infatti, che ''non saranno i cittadini a pagare''. Questo perché in quanto speleologa Ottavia Piana ha un'assicurazione ad hoc: ''Abbiamo un accordo con Axa. Gli speleologi sono coperti sia per l’autosoccorso sia per l’utilizzo delle strutture del Corpo nazionale di soccorso alpino (come in questo caso, ndr). Sono assicurati da quando escono dalla macchina per andare verso la grotta a quando ripartono per tornare a casa''.
Questo perché quella dello speleologo è un'attività che aumenta, senza dubbio, i rischi che sono finalizzati a mappare il sottosuolo e dando un contributo alla ricerca e all'attività scientifica. Orsini ha quindi aggiunto che ''spesso si parla senza conoscere i dati. In Lombardia sono stati effettuati 1.754 interventi di soccorso in montagna nel 2023. Di questi solo sette hanno riguardato speleologi, la maggior parte invece sono persone che vanno in giro senza l’attrezzatura adeguata''.
Insomma qui non si parla di alpinisti sprovveduti, esploratori estremi, influencer della montagna. Si parla di tutt'altro e infatti alle spalle c'è tanto di assicurazione con buona pace degli haters professionisti.