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Musica e fuochi d'artificio in quota, scoppia la polemica sui social con accuse al Parco che replica: "Condividiamo le considerazioni ma è fuori dai nostri confini"

Il SuperG Après ski è sbarcato nella piana del Nambino. E' polemica per la proposta della struttura che sorge in un'area iconica. Il Parco naturale Adamello Brenta: "Il nostro impegno nel proporre comportamenti e decisioni per il giusto equilibrio tra natura e uomo è continuo e presente in tutte le sedi dove ne abbiamo opportunità"

Di Luca Andreazza - 30 dicembre 2024 - 13:45

MADONNA DI CAMPIGLIO. Musica e dj, fuochi d'artificio e luci. E' stato inaugurato in questi giorni di festività natalizie il Super G Après ski nella piana di Nambino. Dopo Courmayeur e Cervinia, la proposta è sbarcata a Madonna di Campiglio in Trentino.

 

"Super G atterra a Madonna di Campiglio e porta il clubbing in alta quota a un livello mai visto prima", la presentazione. "Qui, ogni après-ski è un evento epico, un’esperienza fatta su misura per chi vive intensamente ogni singolo istante. Scenografie spettacolari, effetti speciali da capogiro e un’atmosfera unica rendono Super G il fulcro della scena musicale invernale, dove stile ed energia si fondono in un mix perfetto".

 

L'apertura ufficiale è stata il 21 dicembre scorso. Una struttura che sorge in un'area iconica vicino a quello che è stato il locale simbolo degli Anni '80, cioè la Zangola. Una proposta di discreto volume criticata dalle associazioni ambientaliste per la posizione tanto delicata quanto fragile in cui è stata costruita. L'Asuc, proprietaria della zona, però ha deciso di credere in questa offerta.

Ma la polemica, anche sui social network, ha preso subito piede. A criticare la proposta è in particolare la popolazione, poco convinta di questa scelta. E viene tirato in ballo anche il Parco naturale Adamello Brenta.

 

"E' positivo che ci sia una sensibilità di questo tipo. Il Parco è un valore aggiunto. Possiamo condividere appieno le considerazioni espresse circa la fragilità della zona in questione", spiega Walter Ferrazza, presidente del Parco naturale Adamello Brenta. "Ricordiamo che siamo fuori dai confini dell'area protetta, pertanto il nostro ente non ha nessun potere ostativo circa la costruzione di opere in aree fuori parco".

 

Anche se condivide qualche scettiscismo sulle ragioni di opportunità di una proposta di questo tipo in alta quota. Nulla può quindi il parco, la struttura non rientra nei confini del parco.

 

"Non entriamo nel merito delle scelte, però è chiaro che è necessario un ragionamento di sistema, questa è un'infrastruttura che va in una direzione probabilmente non congrua. Il nostro impegno nel proporre comportamenti e decisioni volte al mantenimento del giusto equilibrio tra natura e uomo è continuo e presente in tutte le sedi dove ne abbiamo opportunità, ove non possibile molteplici sono le attività di comunicazione e sensibilizzazione che cerchiamo di mettere in campo", conclude Ferrazza.

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